Caserta. Oggi si è tenuta la prima fase dell’udienza preliminare nei confronti del chirurgo bariatrico Stefano Cristiano dinanzi al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di S. Maria Capua Vetere dott.ssa Daniela Vecchiarelli. Ciò in seguito alla richiesta di rinvio a giudizio del Procuratore Capo della Repubblica dott. Pierpaolo Bruni e del Pubblico Ministero delegato delle indagini dott.ssa Valentina Santoro. Udienza fiume quella tenuta nei confronti del medico chirurgo Stefano Cristiano (nella sua nuova veste di imputato). Prima c’è stata la costituzione di parte civile di Angela Iannotta (con l’avvocato Raffaele G. Crisileo) e dei familiari del defunto Francesco Di Vilio (con l’avvocato Gaetano Crisileo) e poi quella dell’Associazione “Codici“ con l’avv. Ivano Giacomelli.
La novità dell’udienza di oggi è rappresentata dalla richiesta di citazione in giudizio – come responsabile civile – della Clinica Villa del Sole SpA di Caserta nella persona del direttore sanitario della struttura dott. Nicolino Rosato e del suo legale rappresentante p.t. dott. Amerigo Porfidia da parte degli avvocati Crisileo secondo i quali è la clinica a dover risarcire i danni ad Angela Iannotta e agli eredi Di Vilio per le accuse contestate al dott. Cristiano, nel caso venisse condannato: tra le accuse mosse al professionista quelle di lesioni colpose gravissime e di falso ai danni di Angela Iannotta e di omicidio colposo per il decesso di Francesco Di Vilio.
La situazione della Clinica Villa del Sole, dove sono stati effettuati entrambi gli interventi chirurgici, è ancora incerta in quanto il Giudice dell’Udienza Preliminare oggi si è riservato di decidere sulla richiesta avanzata dagli avvocati Crisileo rispettivamente per Iannotta Angela, in proprio e per Di Vilio Salvatore figlio ed erede del defunto Francesco e Di Vilio Anna, sorella ed erede sempre del defunto Francesco.
Per la cronaca sia Angela Iannotta che Francesco Di Vilio svilupparono una grave forma di setticemia post intervento operatorio e la struttura della clinica non era fornita di unità di rianimazione e di dotazioni idonee a prestare assistenza ai due pazienti . Questo e’ stato accertato dal collegio peritale nominato dal PM con a capo il prof. Gaetano Buonocore e da ispezioni congiunte di un collegio composto da ben 6 medici specialisti disposte dall’Asl.