Era agli arresti domiciliari in Emilia Romagna, Katia Bidognetti, 39 anni, figlia di Francesco Bidognetti, detto anche “Cicciotto e mezzanotte”, capo dell’omonimo clan e braccio destro di “Sandokan” Schiavone. La Bidognetti era in attesa che la pena a 6 anni di reclusione inflittagli per estorsione ai danni di imprenditori di Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa, Villa Literno, Cellole, Castel Volturno, Acerra e Roma, diventasse definitiva.
Scaduti i termini, nella mattinata di ieri, i Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Emilia, su ordine dell’ufficio Esecuzioni penali della Procura Generale della Corte d’Appello, l’hanno prelevata dall’abitazione del capoluogo emiliano e l’hanno tradotta presso la casa circondariale di Reggio Emilia, dove vi rimarrà, sottratto il periodo di pena scontato, fino al 31 gennaio dell’anno 2023.
Katia Bidognetti era stata arrestata a Formia nel febbraio del 2017 nell’ambito di una maxi operazione anticamorra della Guardia di Finanza insieme alla sorella Teresa, quest’ultima condannata a tre anni e 4 mesi, ed altre 25 persone accusate, a vario titolo, di estorsione ai danni di imprenditori della provincia di Caserta, di quella di Napoli e del Basso Lazio.
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