Annosa vicenda, con annessi risvolti giudiziari, quella della villetta comunale che insiste in Caserta, al Rione Acquaviva, all’angolo tra via Acquaviva e via Avellino denominata “Bimbo Village”. Vicenda giudiziaria iniziata nel 2012 al tribunale di Santa Maria C.V. e tutt’ora in corso. Una storia irrazionale di amministrazione della cosa pubblica che ha avuto come attori, il sig. Pietro D’Alessandro, privato cittadino la cui abitazione familiare è confinante con la villetta comunale, e il Comune di Caserta. Una storia che ha visto il sig. Pietro D’Alessandro subire anche un procedimento penale, essere sottoposto agli arresti domiciliari, e conseguentemente assolto con formula piena.
L’avvocato Luigi Pace, legale del D’Alessandro, ne chiese il risarcimento di tutti i danni patiti dal suo assistito, derivanti, essenzialmente, dalla gravissima alterazione della qualità della vita subita dallo stesso e dai familiari, e fra gli altri: lesione del diritto alla quiete, tranquillità, privacy e sicurezza, diritti tutti lesi dall’indiscriminata ed incontrollata apertura del parco pubblico da parte del Comune di Caserta, dalla data della sua apertura e sino a quella della effettiva definitiva chiusura.
Orbene, detta villetta, attualmente risulta interessata da una ordinanza del tribunale di Santa Maria C.V, che ne prevede la chiusura e l’obbligo per il Comune di Caserta di adottare ogni provvedimento necessario alla salvaguardia della qualità della vita del D’Alessandro Pietro e dei familiari.
In effetti, noi che Caserta un po’ la viviamo, siamo a conoscenza finanche di episodi di spaccio di sostanze stupefacenti perpetrati, almeno in passato, all’interno della villetta.
Ma veniamo al dunque: nella giornata di ieri, 24 febbraio 2022, è stato apposto al cancello di ingresso della villetta, da persona non meglio identificata, un cartello del “Comitato città Viva” con apposto logo del Comune di Caserta, che preannuncia l’evento del “Carnevale sociale a Via Acquaviva” da tenersi martedì 1 marzo 2022 con inizio alle ore 10.30. Detto evento è annunciato anche sulla relativa pagina Facebook del Comitato.
Immediatamente, e nella stessa giornata di ieri, il legale del D’Alessandro, l’avvocato Luigi Pace, con una PEC inviata al Comune di Caserta sindaco Carlo Marino, al preposto dirigente e al comando della Polizia Municipale di Caserta, diffida a non concedere l’apertura “del complesso in questione, senza che siano rispettati i limiti di cui alla cennata ordinanza” – perché trovasi in condizioni di – “assoluto degrado e fonte, per le dette condizioni, di reale e potenziale pericolo per chiunque faccia ingresso nella villetta”.
Il legale del D’Alessandro ha anche richiesto “che ad horas venga disposta ispezione del parco pubblico di cui si tratta al fine di verificarne le condizioni di cui sopra e predisporre dettagliata relazione” da inviargli con immediatezza.
Nella PEC, l’avvocato Pace rammenta anche che è in corso giudizio fra il suo assistito ed il “Comune di Caserta innanzi il Tribunale di Santa Maria C.V. – R.G. 1713/2020 (la presente nota sarà depositata nel detto giudizio ad ennesima comprova della vostra reiterata e non più tollerabile antigiuridica condotta)– e, circostanza ancora più afferente e rilevante, che le condizioni di salute del D’Alessandro, già gravemente compromesse anche e soprattutto in relazione all’annosa vicenda che lo ha riguardato, proprio inerente la villetta de qua, sono in corso di peggioramento: ogni non auspicabile evento avverso dovesse verificarsi alla persona del mio assistito, ove l’evento non dovesse trovare immediato annullamento e/o avere corso, sarà a voi direttamente imputato, come conseguenza diretta della vostra antigiuridica condotta.”