Si definiva un umile servitore dello Stato, per 42 anni lo ha servito con disciplina e onore. È venuto a mancare all’età di 84 anni, Mariano Maffei, ex procuratore della Repubblica al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, persona davvero straordinaria, uomo d’altri tempi.
La dipartita è avvenuta il 27 aprile all’ospedale “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta, dove era ricoverato da qualche giorno per un problema cardiaco. Maffei ha voluto concludere la sua vita terrena al Complesso Museale dell’Arciconfraternita dei Pellegrini di Napoli, di cui era confratello, e dove, il 28 aprile, si sono svolti i funerali. In vita, aveva disposto che il commiato avvenisse in forma privata e che la sua salma fosse cremata.
Oltre che per l’attività di magistrato ai vertici di una delle Procure più importanti d’Italia, Maffei sarà ricordato dai casertani per essere stato tra i più attivi volontari dell’“Opera Sant’Anna”, la onlus che gestisce una mensa dei poveri; un lavoro sotterraneo il suo, sempre discreto, una delle tante gocce che sfociano nel fiume carsico della vera solidarietà.
“Giovani madri, disoccupati, anziani, migranti di ogni etnia e credo: la povertà, a Caserta come altrove, ha il volto di quanti si incontrano nelle mense dei poveri. Lì, gli sguardi, i sorrisi, i gesti superano ogni barriera linguistica, ogni pudore, ogni reticenza, riconoscendo sé stessi nell’altro”, amava ripetere.
Nato a Napoli nel 1938, Maffei era entrato giovanissimo, nel 1966, in magistratura. Dapprima a Como e pretore a Barra, era poi diventato procuratore circondariale e, infine, procuratore capo del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere; tribunale che ha guidato fino al 2008, anno in cui ha lasciato ogni incarico, compreso quello di presidente della Commissione tributaria di Napoli. Trasferirsi nella città di Caserta, ha qui trascorso, circondato dagli affetti più cari, la moglie Esterina, i figli, il fratello, le sorelle e i nipoti tutti, gli ultimi anni della sua intensa esistenza, sempre attento, fino all’ultimo istante, ad ogni piccolo particolare. La famiglia custodirà di lui un tenero ricordo; e coloro che ne hanno condiviso l’amicizia e l’affetto, l’impareggiabile tenacia, la smisurata conoscenza, la profonda umanità.