Santa Maria Capua Vetere. Ha preso il via questa mattina la prima udienza del processo contro 105 imputati, tra agenti della Polizia Penitenziaria, funzionari del DAP – Dipartimento Amministrazione Penitenziaria e medici dell’ASL, rinviati a giudizio con l’accusa di essere responsabili delle violenze ai danni di detenuti e consumate tra le mura del carcere Francesco Uccella di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile 2020.
La Pubblica Accusa contesta, a vario titolo, a quasi metà degli agenti il reato di tortura, per 12 agenti quello di omicidio colposo del detenuto algerino Lakimi Hamine, e il reato di depistaggio delle indagini.
Il processo, presieduto dal giudice Roberto Donatiello, giudice a latere Alessandro De Santis, che è stato battezzato “Mezzarano più altri” dal nome del primo imputato, si svolge nella medesima aula che ospitò il maxi processo Spartacus contro il clan dei Casalesi.
Tra gli imputati, davanti ai giudici della Corte d’Assise, compariranno l’ex provveditore Fullone, Pasquale Colucci, comandante del gruppo di Supporto agli interventi; l’ex comandante della Polizia Penitenziaria del carcere Gaetano Manganelli, Tiziana Perillo, comandante del Nucleo Operativo traduzioni e piantonamenti di Avellino, Nunzia Di Donato, comandante del nucleo operativo Traduzioni e piantonamenti di Santa Maria e Anna Rita Costanzo, commissario capo responsabile del reparto Nilo.
Le due aule bunker che accoglieranno il processo sono state ristrutturate in appena due mesi dal Ministero della Giustizia con un spesa di 600mila euro, e consegnate la scorsa settimana alla dott.ssa Gabriella Maria Casella, presidente del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.