Falso in bilancio: scontro tra consulenti tecnici nel processo al dirigente di ragioneria del Comune di Caserta e i revisori contabili

Santa Maria Capua Vetere. Nel corso dell’udienza di ieri, dinanzi al Presidente della Prima Sezione Penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il dott. Sergio Enea, è stato sentito il prof. Eugenio Piscino docente universitario di diritto amministrativo all’Ateneo napoletano Federico II, esperto di finanza locale, ispettore del Ministro dell’Economia che ha risposto alle domande del Presidente, del Pubblico Ministero dott.ssa Luisa Turco e dei difensori degli imputati in merito alla relazione da lui redatta nell’interesse del dott. Gioacchino Petrella, difeso dall’avv. Raffaele Crisileo.

Il prof. Piscino ha criticato la metodologia e le conclusioni cui è pervenuto il consulente del Pubblico Ministero, il prof. Antonio Perna, docente universitario di statistica. Dagli atti – ha più volte chiarito Piscino – non è emersa alcuna mancata corrispondenza dell’ipotetica somma contestata tra il saldo contabile ed il saldo disponibile dell’Ente Comunale di Caserta e soprattutto non vi e’ prova di occultamento o di falsi che sarebbero stati commessi dal Petrella e/o da altri interessati durante tutti gli anni in cui il dirigente ha rivestito la carica di direttore di ragioneria del Comune del capoluogo di provincia.

Per tutti gli imputati l’accusa è di falso in atto pubblico per aver attestato ‘falsamente’ la regolarità dei bilanci comunali tra il 2007 ed il 2010. Nel processo sono imputati anche i revisori dei conti che avevano il cui compito era di controllare i documenti contabili prima dell’approvazione in consiglio. Il Comune di Caserta era presente in giudizio, come parte civile, con l’avvocato Lidia Gallo, dirigente legale dell’Ente.

La tesi della Procura sammaritana nel capo d’imputazione (formulato a suo tempo dal Pubblico Ministero dott. ssa Antonella Cantiello) è che il dirigente Petrella avrebbe falsamente attestata la regolarità contabile dei bilanci dal 2007 al 2010, mentre i revisori Carlo Iodice, Aldo Palmiero e Maria Grazia Durante avrebbero omesso di controllare, sotto l’aspetto finanziario, attestando una mancata rispondenza del saldo patrimoniale con quello contabile. Nel collegio difensivo impegnati gli avvocati Vincenzo Iorio, Massimo Trigari, Alessandro Barbieri, Daniele D’Angelo, Gaetano Crisileo.

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