Caserta/Santa Maria a Vico. La Guardia di Finanza di Caserta ha eseguito sei misure cautelari nell’ambito di una indagine della DDA di Napoli. In carcere è finito, tra gli altri, il vice presidente della Provincia di Caserta Pasquale Crisci per il reato di corruzione con l’aggravante del metodo mafioso. I fatti riguarderebbero l’assegnazione dei loculi cimiteriali nel comune di Santa Maria a Vico (Caserta) di cui Crisci, esponente dei Moderati, è stato vice sindaco ed è attualmente consigliere comunale di opposizione.
Con Crisci sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza di Marcianise anche il 51enne Domenico Nuzzo, ritenuto dalla DDA un affiliato al clan camorristico Massaro, il pregiudicato di 49 anni Carmine Liparulo, il 55enne Carmine De Lucia, originario di Santa Maria a Vico ma residente a Reggio Emilia dove in passato è stato anche consigliere comunale, il 58enne dipendente comunale addetto al cimitero Giovanni Papa e l’imprenditore 44enne Giuseppe Pascarella.
L’adozione della misura cautelare è intervenuta a seguito delle indagini, svolte dal prefato Reparto territoriale, dirette e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, che hanno dimostrato come, attraverso condotte estorsive e corruttive, gli indagati avessero ottenuto l’assegnazione di cappelle e loculi cimiteriali dal comune di S. Maria a Vico (CE).
Le attività investigative hanno accertato che, tramite la forza intimidatrice del clan, uno dei soggetti sopra menzionati, aveva ottenuto l’assegnazione di una cappella gentilizia del valore di 44.000 euro estorta al titolare della società aggiudicataria dei lavori di ampliamento del cimitero di S. Maria a Vico. Tale cappella gentilizia, attraverso l’intervento presso il medesimo imprenditore di altro soggetto, pure attinto da misura cautelare, e la compiacenza di un impiegato comunale e di un consigliere comunale, veniva successivamente assegnata, sulla base di documentazione artatamente prodotta, ad altro soggetto, in cambio di un corrispettivo in denaro. In tale ambito investigativo, venivano accertare ulteriori condotte riguardanti l’illecita compravendita di cappelle e loculi ubicati nel cimitero di S. Maria a Vico che vedevano il coinvolgimento anche dell’allora concessionario dei servizi cimiteriali e di ulteriore soggetto coinvolto, quest’ultimo risultato intestatario di ben n. 16 loculi.