Falsi crediti IVA per 52 milioni, indagati in 65. Il vertice dell’organizzazione era ad Aversa

Varese. Quindici persone gestivano l’associazione fraudolenta operativa in tutta Italia, smantellata stamane dalla Guardia di Finanza di Varese coordinata dalla procura di Napoli, con 65 indagati e sequestri per 52 milioni di euro, ma il vertice era in Campania.

Secondo gli inquirenti è Giuseppe Oliva, 50 anni di Aversa, conosciuto come “Pippo”, ad aver organizzato e promosso il sodalizio criminale “a dirigere l’intero processo di formazione e successiva creazione di crediti fittizi“, si legge nelle carte giudiziarie, “di società risultate cartiere“.

A preparare la documentazione falsa necessaria per le fatture fittizie, era il suo braccio destro, Antonio Lombardi, 69 anni di Orta di Atella, oltre ad essere il legale rappresentate di una delle società usate nel raggiro, la Winner S.r.l.

Insieme con lui, negli uffici della Credimatto, ai documenti falsi lavorava anche Federica Campopiano, 22enne di Napoli, la quale predisponeva anche “false domande di finanziamento in favore di soggetti terzi”, scrivono i pm partenopei, e gestiva il denaro “destinato ai consulenti e professionisti coinvolti nel sistema delittuoso“, oltre a gestire i rapporti tra consulenti e Oliva. Ad aiutarla era anche Francesco Lombardi, alias “Ciccio”, 34 enne di Napoli, che a sua volta preparava documenti fasulli e dava “consigli tecnici e soluzioni operative strumentali al perfezionamento delle condotte fraudolente“.

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