Santa Maria Capua Vetere (di Lucio Seneca). Il Tribunale del Riesame di Napoli ha rigettato l’appello della Procura di Santa Maria Capua Vetere che aveva insistito per nuove misure, come l’obbligo di dimora – negate dal GIP – per sette divise della Polizia Penitenziaria coinvolte nel processo sui pestaggi nel penitenziario sammaritano avvenuti nell’aprile del 2020. Si tratta di divise, agenti, commissari e vice commissari indagati per i quali il giudice non ritenne firmare gli arresti in carcere.
Dopo il no del GIP sugli arresti, la Procura aveva impugnato il provvedimento e poi rinunciato, formulando nuovamente una nuova istanza sulla base di alcune dichiarazioni dell’ex comandante Manganelli che aveva riconosciuto nei video altri poliziotti.
La nuova richiesta della Procura per i sette agenti (mai arrestati) è stata quella di una misura dell’obbligo di dimora ma i giudici del Riesame, hanno rigettato la richiesta confermando la decisione del GIP Pasquale D’Angelo.
Destinatari dei provvedimenti, gli imputati Gianni Greco, Angelo Ricciardi, Marcello Vetrano, Angelo Di Costanzo, Angelo Racioppoli, Nunzia Di Donato e Tiziana Perillo.
Si è trattato di un rimpallo fra uffici giudiziari durato un anno, ovvero dal luglio del 2021 al luglio del 2022. Intanto, in abbreviato sono arrivate le prime richieste di condanna per due agenti.
La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, in particolare, ha chiesto 6 anni di reclusione per l’agente Angelo Di Costanzo e 3 anni e otto mesi per l’agente Vittorio Vinciguerra, imputati per i reati di lesioni, abuso di autorità e tortura. Il processo ordinario con 105 imputati proseguirà l’8 marzo prossimo.