Santa Maria Capua Vetere (di Lucio Seneca). Il processo al professor Mario Pagano, 64 anni, sovrintendente di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Caserta e Benevento apertosi il 14 febbraio scorso, potrebbe spostarsi da Santa Maria Capua Vetere a Napoli.
La richiesta di incompetenza territoriale è stata sollevata dalla difesa al giudice del tribunale sammaritano che scioglierà la riserva all’udienza di marzo. Il processo riguarda due filoni d’inchiesta raggruppati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.
Intanto, alcuni giorni fa, dopo oltre due mesi dal secondo arresto, il Tribunale del Riesame aveva revocato i domiciliari per Pagano sottoponendolo all’obbligo di dimora nell’ambito di una inchiesta-bis sulla ricettazione di opere d’arte. A giudizio è andato anche il coimputato espositore che però ha scelto il rito abbreviato.
Il processo in corso riguarda entrambi i due filoni di indagine che hanno coinvolto una prima volta Pagano a settembre dello scorso anno, con un arresto tramutato subito in divieto di dimora ed una seconda misura dei domiciliari del novembre dello scorso anno. Attualmente, Pagano è quindi libero dai domiciliari con obbligo di dimora a Torre Annunziata, accusato di ricettazione di beni culturali.
Volumi, dipinti e reperti di particolare valore storico, risultati rubati in biblioteche, musei e castelli di diverse città italiane, secondo l’accusa, erano tutti nella disponibilità di Pagano, come accertato dai carabinieri del Nucleo TPC (Tutela del Patrimonio Culturale) di Napoli che lo fermarono una prima volta a Pastorano, durante una fiera numismatica per poi procedere ad alcune perquisizioni nelle sue residenze del Napoletano. Successivamente è scattato un nuovo arresto tramutato dal Riesame in obbligo di dimora.