Napoli. Sono 30 gli indagati dalla Procura della Repubblica di Napoli nell’inchiesta, coordinata dai PM Henry John Woodcock ed Ivana Fulco, su presunti appalti truccati di SMA Campania – Sistemi per la Meteorologia e l’Ambiente, società della Regione Campania, e il Comune di Napoli. Per 9 degli indagati il GIP di Napoli Antonio Baldassarre ha disposto altrettante misure cautelari. Tra questi c’è anche Luciano Passariello, ex consigliere regionale di Fratelli d’Italia, candidatosi alle elezioni politiche del 2018, ma non eletto.
L’ex consigliere è una delle tre persone per le quali il GIP, ha disposto la misura di custodia cautelare in carcere. Gli altri due sono il responsabile dell’area manutenzione del territorio della Sma, Alessandro Soria, e il responsabile relazioni esterne ed industriali, della stessa società, Cosimo Silvestro. Le ordinanze sono state eseguite dai finanzieri del comando provinciale di Napoli.
Arresti domiciliari, invece, per Agostino Chiatto, dipendente della S.M.A, Antonio Tuccillo, amministratore e gestore di una delle società coinvolte nell’inchiesta, l’obbligo di dimora per l’ex impiegato del Comune di Napoli, Ciro Magallo, la presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria per Rosanna Zingaretti, ex dirigente al Comune di Napoli e il divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale per Salvatore Abbate e per il figlio Rolando.
Il GIP ha rigettato la richiesta di applicazione di misure cautelari per altri 17 indagati, e ha infine disposto il sequestro preventivo di somme di denaro nei confronti di 6 indagati, tra cui Luciano Passariello per la totalità di 40.500 euro.
Secondo la Pubblica Accusa e gli investigatori, Passariello tra dicembre del 2017 e il febbraio del 2018 avrebbe ottenuto “in contanti e in nero denaro da una quindicina di aziende in occasione delle elezioni Politiche del marzo 2018” alle quali l’esponente di Fratelli d’Italia era candidato. Le somme corrisposte dalle aziende “vanno complessivamente da 500 euro a 23.000 euro“.
Passariello, secondo l’Accusa, avrebbe “sponsorizzato e di fatto determinato il 30 novembre 2016 la nomina ad amministratore unico della Sma di Lorenzo Di Domenico“. L’ex consigliere regionale, ipotizzano gli inquirenti, avrebbe indotto Di Domenico “a dare, ovvero a promettere, attraverso anche Agostino Chiatto, il suo factotum l’aggiudicazione di alcuni appalti“.