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Cronaca

Bancarotta Coop vigilanza Terra di Lavoro, a processo 8 persone

Maddaloni (di Lucio Seneca). Sono otto le persone che dovranno comparire il prossimo 21 marzo davanti al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nell’ambito di un processo per bancarotta fraudolenta riguardante la gestione della ex cooperativa di vigilanza «Terra di Lavoro» con sede a Maddaloni, fondata 55 anni fa e poi dichiarata fallita nel 2016.

Nel dispositivo di rinvio a giudizio, il giudice ha però prosciolto tre persone (mentre una quarta era stata già assolta nell’ambito di un processo stralcio).

La vicenda riguarda in particolare la presunta sparizione  di oltre un milione di euro dalla cassetta di sicurezza della Cooperativa (definita «Armadillo») ritenuta per l’accusa una distrazione dalle casse della ex cooperativa privata. In particolare, un «tesoretto» creato da soldi versati dalla cessione del quinto dello stipendio di un dipendente e non riversati – per l’accusa – nelle casse della finanziaria cessionaria del credito stipendiale. Un procedimento nato nove anni fa da oltre trenta denunce.

A processo i componenti del collegio sindacale che compariranno in tribunale fra un mese. Si tratta di Filippo Lasco, di Marcianise; Antonio Zaritto, di Caserta; Raffaele Colella, di Marcianise; Francesco De Lucia, di Capua (prosciolto per un capo); Ferdinando Sibillo, di Casagiove; Luigi Pascarella e Vincenzo Piscitelli, di Santa Maria a Vico e Berardino Paragona, di Caserta. I tre prosciolti sono Pietro Rinaldi, di Teverola; Angelo Golino, di Marcianise e Francesca Palmieri, di San Nicola La Strada.

Per quest’ultima, la difesa è riuscita a dimostrare grazie ad una ricerca di documenti bancari facenti parte di una mole di atti e fascicoli, che quel milione e 169 mila euro in realtà non era mai stato sottratto dalle casse, ma veicolato tra bonifici e transazioni bancarie, escludendo quindi l’accusa di distrazione per la ex componente del consiglio sindacale peraltro dimessasi all’epoca.

Stesso discorso per il primo assolto nella vicenda (assoluzione chiesta anche dal pubblico ministero), ovvero l’ex presidente della cooperativa, Francesco Sansone per il quale il processo stralcio è finito prima, ovvero nel settembre del 2021.

Lucio Seneca

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