Caserta. Nove interdittive antimafia sono state adottate dalla Prefettura di Caserta da gennaio scorso nei confronti di aziende e cooperative attive nel settore socio – assistenziale e operanti anche nell’area del casertano nota come “agro-caleno” e centri limitrofi.
I provvedimenti del Prefetto traggono origine da una inchiesta della DDA di Napoli che il 16 dicembre scorso ha portato anche allo scioglimento da parte del Ministero degli Interni, del comune di Sparanise per “L’accertata presenza di forme d’ingerenza da parte della criminalità organizzata che – si leggeva nella nota del Consiglio dei Ministri – compromettono il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione“, per il coinvolgimento del sindaco di Sparanise, Salvatore Martiello, che risponde di corruzione e turbativa d’asta.
Il provvedimento di scioglimento è figlio dello stesso filone di indagini, in generale, della magistratura Antimafia di Napoli sull’attività nel settore dei servizi sociali e di assistenza alle persone sul territorio da alcune coop, controllate da personaggi che per gli inquirenti sarebbero contigui al clan dei Casalesi.
Tra queste coop ci sarebbero anche il consorzio di cooperative sociali Nestore, persona di riferimento Pasquale Capriglione, raggiunto da interdittiva, e la Filipendo di Bortone Gennaro. Quest’ultima cooperativa, anch’essa “privata” del certificato antimafia, ha rilevato l’appalto del consorzio Nestore per la gestione della RSA di ASL Caserta di via Collecini, alle spalle dell’AORN Caserta, mettendo purtroppo a rischio il futuro di 50 famiglie di altrettanti dipendenti che sono stati messi alla porta dalla ASL, la quale ora ha intenzione di internalizzare il servizio, e di non servirsi più di appaltatori.
Altresì figurano coinvolti nella indagine della DDA di Napoli, Eufrasia Del Vecchio, sorella di Carlo Del Vecchio, storico referente dei Casalesi a Santa Maria Capua Vetere da anni detenuto, e legata da vincoli di parentela alla famiglia camorristica degli Schiavone, e numerosi imprenditori noti sul territorio perché gestori di coop socio-assistenziali che da anni lavorano con Comuni ed enti pubblici.
Dopo lo scioglimento del Comune di Sparanise, la prefettura di Caserta guidata da Giuseppe Castaldo ha intensificato l’attività di analisi delle coop coinvolte nell’indagine, negando loro la certificazione antimafia necessaria per poter prendere appalti dalle pubbliche amministrazione.
Nel periodo compreso tra la giornata di ieri, 28 febbraio 2023, e il 28 febbraio dello scorso anno, sono 40 le interdittive totali disposte dalla prefettura di Caserta. Con le nove riguardanti il settore socio-assistenziali, le altre interdittive hanno colpito aziende operanti nel settore caseario, della distribuzione, dell’edilizia ed esercizi commerciali.
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