Caserta. Erano di produzione statunitense, precisamente della California, i prodotti venduti in Italia e dichiarati come BIO, talvolta anche certificati, finiti al centro della inchiesta per la quale nella giornata di ieri, i finanzieri del comando provinciale di Caserta e l’Unità Investigativa Centrale dell’ICQRF del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, hanno eseguito le 7 misure cautelari nei confronti di altrettante persone ree di associazione per delinquere finalizzata al falso ideologico e alla frode in commercio aggravata, per aver commercializzato nel periodo compreso tra l’anno 2016 e il 2022 ingenti quantitativi di prodotti agroalimentari falsamente dichiarati come biologici.
Tra gli indagati, come spiegato in una nota della Procura guidata dal procuratore facente funzioni, dr. Carmine Renzulli, cinque imprenditori titolari “di importanti aziende operanti nel commercio di prodotti da agricoltura biologica”, per i quali è scattata la misura del divieto di attività imprenditoriale e di dimora in provincia di Caserta, ci sono i fratelli Claudio, Salvatore, Michele e Vincenzo Cantile dell’azienda Terranostra S.r.l. con attività in Pietramelara e Sessa Aurunca. Coinvolti anche un imprenditore catanese titolare della Di Sano Group di Bronte (CT), azienda di import-export di mandorle e frutta secca, e un terzo operante nella provincia di Cuneo, titolare della Expergreen Srl con sede a Vezza d’Alba.
Per l’Accusa, gli indagati avrebbero commercializzato per anni, tra il 2016 e il 2022, ingenti quantità prodotti falsamente dichiarati come biologici, che non erano tali perché provenivano dall’estero, come le mandorle che erano importate dalla California, sfruttando una rete di imprese compiacenti attive in Puglia, Calabria e Lazio.
Sull’inchiesta è intervenuta, con una nota stampa, anche FederBio, riferimento per il mondo del biologico in Italia e l’agricoltura bio che ha dichiarato: “Se confermata, l’inchiesta può consentire di fare pulizia in comparti agroalimentari tipici del Made in Italy come le conserve a base di pomodoro e le mandorle. Da anni FederBio è parte attiva nel segnalare alle Autorità competenti situazioni a rischio frode, in particolare in alcuni comparti e territori critici come quelli che sono stati oggetto delle indagini da parte della Procura di Santa Maria Capua Vetere. La Federazione propone, inoltre, soluzioni concrete per migliorare il sistema dei controlli che integrano le moderne tecnologie digitali per garantire un monitoraggio, preciso e in tempo reale, delle tecniche di produzione e una vera tracciabilità anche nel caso di filiere complesse”.