Sparatoria a Castel Volturno, Riesame per gli arrestati. Gli immigrati contestano il furto di una porta

Castel Volturno (di Lucio Seneca). I legali dei tre arrestati per la sparatoria a Castel Volturno, il cui movente è un furto di una porta asportata dall’abitazione di un gruppo di immigrati, da parte di uno degli italiani arrestati, presenteranno una istanza di scarcerazione al Tribunale nelle prossime ore.

La vicenda di cronaca al momento presenta alcuni lati non chiari come il foro di un giubbotto che indossava uno degli immigrati rimasto completamente illeso ma anche il ritrovamento di un solo bossolo su quattro sparati – a dire dell’accusa – dal 35 enne di Castel Volturno, e l’indicazione di cinque spari, invece, data da un testimone che ha chiamato la polizia.

Intanto, il solo in carcere resta Nicola Ferone: per l’accusa avrebbe organizzato una azione punitiva contro alcuni ghanesi e nigeriani che lo accusavano di aver rubato una porta finestra dalla loro abitazione, usandola per una abitazione di Ferone in via di ristrutturazione a qualche chilometro dalla zona della sparatoria.

Ferone, dalla sua Fiat Panda, con la complicità Stefano Ambrosino, 33 anni e Matteo La Pica, 22 anni, residenti nell’agro aversano, avrebbe esploso almeno i colpi di pistola all’indirizzo degli immigrati uno dei quali raggiunto alla spalla senza subire ferimenti. I tre sono agli arresti – eseguiti dagli agenti della Mobile di Caserta e Napoli – sulla base delle dichiarazioni degli immigrati, ma la loro versione è diversa e pertanto i loro legali presenteranno un ricorso al tribunale del Riesame.

I tre raccontano che gli immigrati non sono mai fuggiti – contrariamente a loro – e che sono stati per primi a minacciare usando delle bottiglie di vetro rotte e addirittura una pistola ma di entrambe le armi non c’è traccia.

È davvero quello del furto e della lite per futili motivi il movente della sparatoria? Le indagini a quanto pare potrebbero proseguire in virtù della raccolta di ulteriori elementi. Il Giudice per le Indagini Preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dott. Emilio Minio, non convalidando il fermo ha però escluso la premeditazione nel tentato omicidio a carico di Ferone.

Gestione cookie