Mondragone. L’ex candidata alle regionali 2015, Filomena Letizia, ha denunciato i responsabili di un seggio elettorale di Mondragone, presidente e scrutatrici, che a suo dire avrebbero falsificato le schede elettorali decretandone la sconfitta alle Regionali 2015, ma esaminata durante il processo che lei stessa ha messo in moto, si è scoperto che è stata a sua volta denunciata venendo rinviata a giudizio e finendo sotto processo per calunnia e falso, ovvero per aver falsamente denunziato altri presidenti di seggio.
Un colpo di scena quello avvenuto al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, al processo sui presunti brogli elettorali avvenuti a Mondragone in occasione delle elezioni regionali del 2015, vinte da Giovanni Zannini (non imputato nel processo), ancora oggi consigliere regionale di maggioranza, rieletto nel 2020.
Imputate sono l’ex presidente del seggio numero 22 Rachele Miraglia, e le scrutatrici Vincenza Marino, Michela Di Maio e Maddalena Marano (difese dagli avvocati Edmondo Caterino, Francesco Lavanga, Marta Ceraldi, Nicola Ucciero e Raffaele e Gaetano Crisileo). Un processo partito dalla denuncia presentata alla Procura di Napoli dalla candidata Filomena Letizia, che segnalava irregolarità in tutti i seggi del collegio elettorale in cui si era presentata denunciando i vari presidenti; il fascicolo passò poi per competenza territoriale alla Procura di Santa Maria Capua Vetere.
La Letizia presentò anche ricorso al Tar Campania. I carabinieri di San Nicola la Strada avviarono le indagini, che sono durate anni e sono state piuttosto complicate, operando una scrematura e trovando rilievi penali solo per il seggio di Mondragone. Oggi la Letizia è stata quindi esaminata, ed è in questo frangente che è emersa la sua posizione di imputato in un processo connesso (in corso a Napoli), messo in moto dalla denuncia di Giovanni Zannini. La Letizia non è stata sentita dunque come testimone, ma con le garanzie di legge e come imputata di reato connesso, e ha confermato le accuse rese nella denuncia.