Teano. Il Supremo Tribunale di Giustizia Amministrativa con la sentenza n.2984 del 23 marzo 2023 ha definitivamente riconosciuto, accogliendo l’appello di un agente di polizia penitenziaria in congedo ricorrente contro il Ministero della Giustizia e INPS riconoscendo il diritto alla rideterminazione del T.F.S. con la inclusione dei sei scatti contributivi, fra le voci computabili nella liquidazione del trattamento di fine servizio.
L’appellante risultava congedato a domanda e per tale ragione l’INPS negava il riconoscimento in argomento sulla base dell’assunto che la maggiorazione della base di calcolo spettasse solo al personale che cessa la funzione “per età o perché divenuto permanentemente inabile al servizio o perché deceduto”.
Vista tale illegittimità da parte del Corpo di appartenenza e dell’istituto di previdenza, si rivolgeva allo Studio Legale BFI Buonamano-Fusco-Izzo dì Cellole, al fine di vedere tutelati i propri diritti.
Dopo una vicenda giudiziaria durata tre anni il Consiglio di Stato ha definitivamente messo la parola fine riconoscendo sei scatti stipendiali.
Del resto, si legge nella sentenza del Consiglio di Stato, “il d.P.R. 150/1987 (di cui appunto è disposta l’estensione con l’art. 6 bis d.l. 387/1987) si applica “al personale dei ruoli della Polizia di Stato” (art. 1), senza distinguere fra appartenenti all’ordinamento civile e appartenenti all’ordinamento militare. Sicché l’ambito di applicazione soggettivo della disposizione di cui all’art. 6 bis d.l. 387/1987 comprende gli appartenenti alle forze di polizia aventi qualifiche equiparate a quelle citate in detto articolo, senza distinguere fra appartenenti all’ordinamento civile e appartenenti all’ordinamento militare. Quanto all’ambito oggettivo di applicazione esso è delineato da una duplice previsione”.
Grazie a questo provvedimento l’INPS e il Ministero della giustizia dovranno includere sei scatti nel TFS con un incremento dello stesso di un importo totale di € 10.000,00.