Frode fiscale nella logistica: il Riesame dice no alla scarcerazione del commercialista Danilo D’Angelo

Casagiove (di Lucio Seneca). Restano in carcere il commercialista Danilo D’Angelo, consigliere comunale a Casagiove sospeso dal Prefetto, e l’imprenditore Luca Manco di Napoli. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Napoli.

Le accuse, secondo i giudici della Libertà, non permettono di annullare l’ordinanza ma entrambi potranno rivolgersi in Cassazione contro la decisione dei magistrati napoletani: tempi che si prevedono lunghi salvo eventuali altri elementi che potrebbero cambiare le carte giudiziarie.

La vicenda risale a metà marzo, quando D’Angelo – che peraltro è anche vicino ad una società calcistica delle Marche tramite un altro gruppo imprenditoriale – fu arrestato con Manco per diverse fatture false per gonfiare i bilanci e frodare il fisco. Fu questa l’accusa mossa dalla Procura della Repubblica di Napoli nei confronti di Manco, attivo nel settore della logistica con attività all’interno dell’Interporto Sud Europa di Marcianise (dove l’imprenditore aveva affittato un hub, ma estraneo alla vicenda giudiziaria) destinatari anche di un sequestro di beni da 6 milioni di euro.

Nel febbraio del 2022, l’imprenditore Luca Manco ed il consulente Danilo D’Angelo furono destinatari di altri due diversi provvedimenti: quello del divieto di esercitare l’attività di impresa e di assumere uffici direttivi all’interno di persone giuridiche delle imprese (per Manco) e del divieto di svolgimento dell’attività professionale di dottore commercialista (per D’Angelo).

L’imprenditore napoletano che si occupa di logistica, aveva affittato all’interno dell’Interporto un capannone con una prima società, la L.M. Trasporti e Logistica che poi ha ceduto il posto ad un’altra compagine, la T.L.E Trasporti Logistica finite all’attenzione della Sezione Reati Criminalità economica della Procura di Napoli Nord.

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