Casapesenna. Il tribunale di Napoli Nord ha condannato a tre anni il sindaco di Casapesenna Marcello De Rosa, per falso in atto pubblico. De Rosa, difeso dagli avvocati Vittorio Giaquinto e Luca Tornatora, avrebbe ordinato nel 2015 ad un dipendente comunale di protocollare la lettera di dimissioni dell’allora consigliere comunale Sebastiano Cilindro, che questi però non aveva scritto di suo pugno.
De Rosa, è emerso dal dibattimento, voleva fortemente le dimissioni di Cilindro, dopo che il padre di quest’ultimo era stato arrestato per presunte collusioni con il clan di Michele Zagaria (accusa da cui è stato assolto definitivamente); così la mattina del 18 marzo 2015, De Rosa convocò nel suo ufficio alcuni consiglieri comunali tra cui Cilindro, invitando quest’ultimo a sottoscrivere una lettera di dimissioni già pronta. Il consigliere si rifiutò, e De Rosa decise di muoversi autonomamente, utilizzando un dipendente comunale per protocollare la lettera, senza però la firma del consigliere.
De Rosa – è emerso – si recò la notte successiva a casa di Cilindro intimandogli di firmare la lettera, e al nuovo rifiuto lo minacciò. “In prefettura – disse De Rosa – già sanno che ti sei dimesso, evitiamo di uscire sui giornali, per il bene della tua famiglia metti questa firma”. Cilindro, che alla fine si dimise per le pressioni subite, presentò denuncia; le indagini furono condotte dalla Squadra Mobile di Caserta, che intercettò De Rosa riscontrando le accuse e accertando anche come il sindaco si fosse “adoperato” al fine di indurre i dipendenti a rendere false dichiarazioni alla Polizia Giudiziaria in ordine alla vicenda delle dimissioni di Cilindro.
A De Rosa la Procura di Napoli Nord aveva contestato anche il reato di “attentato contro i diritti politici del cittadino”, ma per questo capo è stato assolto.