Stalking e minacce su asse Brescia-Pescara-Castel Volturno, autori familiari protetti di collaboratori di giustizia

Caserta (di Lucio Seneca). Saranno interrogati nelle prossime ore dal GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere i tre uomini residenti in provincia di Brescia e accusati di stalking commesso nei confronti della ex compagna di uno di loro (perseguitata per alcun mesi finendo suo malgrado per coinvolgere nelle sue vicissitudini anche alcuni parenti che hanno tentato di aiutarla) arrestati ieri dai carabinieri.

Si tratta di Ciro Borriello (stalking, incendio e lesioni aggravate) e di due suoi compari Domenico Amato di Pomigliano d’Arco e Raffaele Najdawi, di Teano, entrambi residenti a Brescia. Il gruppo sarebbe andato anche da una parente della donna, a Pescara, a minacciare con frasi tipo “le tagliamo la lingua, dille di stare attenta“.

Un storia maturata fra parenti di camorristi che hanno saltato il fosso collaborando con la giustizia i cui parenti sono stati trasferiti anni fa al Nord Italia. Inoltre, l’auto del compagno della madre della vittima sarebbe stata incendiata proprio dai tre. Agli atti una serie di messaggi WhatsApp. I fatti si sono svolti tra Castel Volturno, dove inizialmente la vittima risiedeva, e Pescara, dove ha cercato rifugio.

 

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