Villa Literno. Si allarga la protesta degli allevatori bufalini del Casertano, che da ieri stanno effettuando un blocco con i trattori sulla statale Domiziana tra i comuni del litorale Domizio di Castel Volturno e Mondragone.
Da stamani una decina di mezzi agricoli si è posizionata anche all’esterno della stazione ferroviaria di Villa Literno.
Ai presidi su strada si è aggiunto anche lo sciopero della fame iniziato ieri da Gianni Fabbris, portavoce del Coordinamento Unitario delle associazioni bufaline che da oltre un anno chiedono il ritiro del piano della Regione Campania di eradicazione della brucellosi e della Tbc bufaline. Fabbris già aveva realizzato uno sciopero della fame lo scorso anno tra maggio e giugno.
L’assemblea di ieri degli allevatori in mobilitazione al presidio lungo la Via Domizia all’altezza della Rotonda dell’Agnena ha preso atto che alle 20 nessuna notizia era giunta in merito alla richiesta di convocare un tavolo in Prefettura con la Regione Campania e il Governo nazionale per aprire un confronto sulla soluzione della crisi del comparto bufalino alla luce del fallimento del Piano della Regione Campania sulla base dell’ordine del giorno votato all’unanimità dal Parlamento e assunto dal Governo Nazionale.
Gli allevatori ribadiscono che l’Ordine del Giorno (che chiede la riformulazione del Piano alla luce del regolamento Comunitario 689/20. l’autocontrollo, la vaccinazione, la tracciabilità del latte e investimenti nel settore per garantire il mancato reddito agli allevatori) è una base utile e sufficiente per ricomporre in maniera condivisa una soluzione anche in ragione del fatto che gli stessi partiti che sostengono la maggioranza in Regione Campania lo hanno votato.
L’Assemblea ringrazia i parlamentari che si stanno adoperando per facilitare soluzioni che si muovono nella direzione di quanto votato dal Parlamento e in particolare sia la proposta di incontro presso il Ministero degli Interni che la comunicazione (arrivata nei giorno scorsi) di incontro al Ministero della Salute.
Considerando queste opportunità come utili a facilitare il percorso che può portare a trovare soluzioni condivise ribadisce che il tavolo di confronto presso la la Prefettura di Caserta anche con la Regione Campania è la via maestra e trasparente che oggi permette di ricomporre i diversi livelli di responsabilità nella soluzione dei problemi.
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