Mondragone (di Giovanni Maria Mascia). La conferma del falso alibi e le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Giovanni Cascarino hanno aggravato la posizione dei presunti killer di Giovanni Invito, omicidio avvenuto a Mondragone il diciassette ottobre del 2007.
L’istruttoria dibattimentale è ripresa questa mattina, davanti alla Corte d’Assise di Santa Maria Capua Vetere, presidente Donatiello, a carico degli imputati Michele “Occhiolino” Degli Schiavi e di Mario Camasso.
Il pentito Giovanni Cascarino ha dichiarato di aver appreso dai nipoti che a commettere l’omicidio furono i due imputati, delitto che sarebbe avvenuto per un ammanco di denaro relativo al traffico di sostanze stupefacenti.
Un altro importante contributo al quadro probatorio è stato aggiunto dalla testimonianza di Maria Pia Sassarelli, la donna nell’immediatezza dei fatti aveva dichiarato che quando Invito fu ucciso, Mario Camasso era con lei, un falso alibi fornito all’imputato per paura.
Le indagini a carico dei due imputati erano state archiviate in un primo momento per mancanza di prove sufficienti, ma il pentimento di Cascarino, le testimonianze di un nipote della vittima e la scoperta del falso alibi hanno portato gli inquirenti a riaprire le indagini su Degli Schiavi e Camasso, difesi dall’avvocato Francesco Liguori, mentre i familiari della vittima, costituitisi parte civile, sono rappresentati dall’avvocato Ferdinando Letizia.
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