Villa Literno (di Lucio Seneca). Fissata per il 19 gennaio del prossimo anno, davanti al GUP Pasquale D’Angelo del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, l’udienza preliminare a carico di 31 persone alcune delle quali arrestate tre anni fa nell’ambito di un’inchiesta partita da Milano sui call center delle false compagnie assicurative. Al momento ci sono 105 parti offese ma è un numero destinato a salire perché le denunce sono state almeno tremila.
La banda facente capo ai fratelli Federico e Dionigi Catena, aveva allestito 78 siti internet che pubblicizzavano compagne assicurative tarocche e che in alcuni casi alcuni casi erano in cima alle ricerche Google superando i siti web legali delle più note compagnie. Purtroppo molti cittadini assicurati si accorgevano del raggiro solo dopo un incidente stradale o se venivano controllati per strada dalle forze dell’ordine. Una truffa iniziata nel 2012 e proseguita oltre il 2017 scoperta da una indagine avviata in Lombardia e proseguita nel Casertano per competenza territoriale.
I Catena commercializzavano le polizze attraverso siti web di finti intermediari assicurativi, applicando un prezzo che era inferiore a quello ordinario del 10%; il risparmio attirava i clienti, così come la precisa organizzazione curata dai fratelli Catena, che si avvalevano anche di call center. Nove i siti web finiti sotto sequestro, ma nel corso delle indagini ne sono stati trovati ben 78 che reclamizzavano polizze contraffatte.
I soldi guadagnati con la truffa venivano reinvestiti attraverso società intestate a prestanomi nei più svariati campi, dalla vendita di auto all’abbigliamento, dalle sale slot alle scommesse online. I guadagni della attività illecita confluivano su carte prepagate intestate a prestanome spesso stranieri. Le basi operative erano Cancello ed Arnine, Villa Literno e Giugliano.