Usura aggravata e continuata, condanna per Simmaco Zarrillo e Angelo Pontillo

Marcianise (di Giovanni Maria Mascia). Accusati di aver prestato somme di denaro a imprenditori e commercianti della provincia di Caserta a tassi illegali, ieri sono stati condannati a cinque anni e mezzo di reclusione Simmaco Zarrillo di Marcianise e a cinque anni Angelo Pontillo di Capodrise per usura aggravata e continuata.

La sentenza è stata emessa nel tardo pomeriggio dai giudici della Seconda Sezione Penale, collegio B, del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dalla dott.ssa Loredana Di Girolamo. I giudici avrebbero anche disposto la confisca dei beni che secondo l’accusa erano il frutto di prestiti ad una tasso tra il sette e il dieci per cento al mese. Le vittime sarebbero state costrette a cedere anche forniture di merce o beni immobili per far fronte ai debiti crescenti.

Le indagini condotte dalla Procura e dai carabinieri di Macerata Campania sono iniziate nel lontano 2012 sulla scorta delle denunce delle vittime, tra le quali Donato Raucci che avrebbe dovuto pagare diverse decine di migliaia di euro.

La difesa, rappresentata dagli avvocati Nicola Filippelli, Emilio Martino e Pasquale Acconcia, nelle arringhe difensive aveva sostenuto che non vi erano sufficienti elementi che provassero i prestiti usurari, con scarsa documentazione, in alcuni casi i debiti non sarebbero stati neanche estinti. Ma dalle indagini sarebbero anche emerse pressioni e intimidazioni nei confronti delle parti lese affinché non denunciassero o ritrattassero.

Nel procedimento rimase coinvolto anche Marco Ricciardi di Marcianise che è poi deceduto.

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