Castel Volturno/Mondragone. Gianni Fabbris, a nome del Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio, ringrazia il Governo, le forze parlamentari di maggioranza e opposizione, i dirigenti dei tre diversi ministeri, quelli dei tre diversi Istituti Zooprofilattici (Portici, Teramo e Brescia), le diverse organizzazioni e realtà sociali e sindacali, gli esperti di primo livello nazionale e internazionale che hanno partecipato ieri a quello che per il Coordinamento “È il primo passo per uscire e superare la crisi indotta dal fallimento di dieci anni di Piani di eradicazione della BRC e della TBC Bufalina in Provincia di Caserta che, nel mentre non hanno risolto i problemi sanitari, stanno mettendo in ginocchio un intero comparto strategico per l’agroalimentare italiano.
Non era scontato che si arrivasse a questo incontro. Il Governo e il Parlamento hanno mostrato il volto della disponibilità al dialogo ed all’ascolto che la Giunta Regionale della Campania ha fin qui negato ma che, ancora una volta, sollecitiamo a dismettere le vesti della contrapposizione violenta per contribuire ad un percorso inevitabile di condivisione.”
Chiaro e largamente condiviso il giudizio emerso nella Riunione sul fallimento del Piano che possono essere riassunti nelle parole del dirigente del Ministero dell’Agricoltura intervenuto (un veterinario responsabile del benessere animale): “Siamo sconcertati, negli ultimi tre anni come Ministero Agricoltura abbiamo dato decine di milioni di euro alla Regione Campania senza che si risolvessero i problemi della BRC e della TBC che rimangono un problema sanitario ancora aperto. …..I problemi non si risolvono nascondendo la spazzatura sotto il tappeto ma affrontandoli e risolvendoli”.
I numeri e i dati emersi sono impietosi: nel 2007 la prevalenza della Brucella in Provincia di Caserta era al 17% e fu portata nel giro di pochi anni allo 0,8% grazie ad un intervento voluto e diretto dal Governo Nazionale che ne affidò al Centro di Referenza Nazionale di Teramo la gestione tecnico/veterinaria e sanitaria. Al contrario dal 2014 i Piani (passati alla responsabilità della Regione Campania) hanno riportato la BRC e la TBC a valori esplosivi, fino al dato impressionante del 19% toccato nel 2022. Il dato “vago e indefinito” riportato da un funzionario del Ministero della Salute per cui ci sarebbero dei “lievi segnali di miglioramento” sono sati da tutti gli interventi giudicati “inattendibili e ininfluenti rispetto ad un trend chiarissimo e consolidato nel tempo”
Ma, assunto il bilancio negativo di dieci anni di applicazioni di Piani che non hanno risolto le zoonosi mentre, parole del Prof. Vincenzo Caporale (uno dei massimi esperti mondiali di Brucellosi, già responsabile internazionale dell’OIE e commissario che risolse fra il 2007 e il 2011 la BRC in provincia di Caserta): “di questa malattia si sa praticamente tutto e risolverla richiede un periodo massimo di tre anni di applicazione dei protocolli ordinari”, ora il problema è superare la crisi e guardare al futuro.