Soldi e false documentazioni comunali per tumulare ed estumulare defunti, a processo ex custode cimitero

Alife (di Giovanni Maria Mascia). Sotto processo per truffa, distruzione, sostituzione di cadavere e violazione di sepolcro, l’ex custode del cimitero di Alife, Giovanni Cassano, sessantuno anni, difeso dall’avvocato Alberto Martucci.

L’istruttoria dibattimentale si celebra davanti ai giudici della Seconda Sezione Penale, collegio C, del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal dott. Antonio Riccio, collegio che ha acquisito le trascrizioni delle intercettazioni telefoniche, che insieme alle deposizioni delle vittime e degli agenti di Polizia Giudiziaria, costituiscono il nucleo di prove a carico del dipendente pubblico.

Sono più di venti le parti lese, cittadini ignari che per tumulare ed estumulare i propri familiari seppelliti nel cimitero di Alife, firmavano falsi documenti di autorizzazione del Comune e pagavano indebitamente somme di denaro tra i 200 e i 1.200 euro.

L’imputato avrebbe distrutto i registri comunali per occultare la truffa e le violazioni commesse, in modo che né il Comune, né l’ASL sapessero nulla. Si tratta di operazioni di estumulazione che richiederebbero la presenza di personale ASL e che non potrebbero essere compiute prima di venti anni dall’avvenuto decesso. In una circostanza fu eseguita a soli sei mesi dal decesso.

Cassano diceva alle vittime che i soldi finivano nelle casse comunali, ma in realtà le avrebbe intascate lui per operazioni che a volte neanche eseguiva. Come nel caso della sorella di C.E., la cui bara, dove doveva essere tumulato il cadavere, fu trovata vuota, poiché la salma non era mai stata spostata. In una baracca in lamiera vicina al vecchio cimitero, furono trovate buste di plastica e federe con all’interno resti umani, teschi, vertebre, ossari, il cadavere di una donna, scarpe e oggetti appartenuti ai defunti.

Il processo è stato rinviato ad ottobre per il prosieguo dell’istruttoria dibattimentale.

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