Casal di Principe (di Giovanni Maria Mascia). Il sequestro di beni immobili attribuiti al boss dei Casalesi Francesco Schiavone detto Cicciariello è stato chiesto questa mattina dal Pubblico Ministero della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, Maurizio Giordano.
Il procedimento è stato discusso davanti ai giudici della Sezione misure di prevenzione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, collegio composto dai giudici Graziano, Bianco e Urbano.
Si tratta di terreni situati nel comune di Cancello ed Arnone, territorio in passato conteso dalle famiglie Schiavone e Bidognetti.
Tra i collaboratori di giustizia sentiti dalla procura antimafia, spiccano le dichiarazioni di Luigi Diana che attribuisce di fatto la disponibilità dei beni al fratello di Francesco Schiavone Sandokan. Su questo aspetto si sono soffermate le argomentazioni dei difensori, gli avvocati Pasquale Diana e Rodolfo Banaio, in quanto Diana sarebbe l’unico pentito a fornire elementi di accusa in merito alla vicenda e tra l’altro era vicino al gruppo Bidognetti e contrapposto alla famiglia Schiavone, per cui potrebbe nutrire sentimenti di rivalsa.
Francesco Schiavone detto Cicciariello è stato per diversi decenni uno dei capi storici del clan dei Casalesi, ma nel 2016 si è dissociato ed ha anche ammesso omicidi a lui ascritti, si tratta ovviamente di dichiarazioni solo autoaccusatorie. Schiavone, detenuto al regime del 41 bis, era videocollegato con il tribunale di Santa Maria Capua Vetere. I giudici, ascoltate le parti in causa, si sono riservati la decisione.
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