Estorsioni a commercianti e imprenditori, sei condanne per i Quaqquaroni

Marcianise (di Giovanni Maria Mascia). Il Giudice per l’Udienza Preliminare del tribunale di Napoli, Fabio Provvisier, ha condannato Gaetano Monica a tredici anni e quattro mesi per estorsione aggravata e lo ha assolto dal reato di associazione mafiosa, diciotto anni era la richiesta del PM Luigi Landolfi della DDA.

Il pentito Agostino Piccolo è stato condannato a dodici anni e mezzo. Dieci anni di reclusione sono stati comminati ad Amedeo Belvisto che nel corso dell’udienza ha annunciato di voler collaborare con la giustizia, confessando i reati contestati e chiedendo clemenza al giudice.

Quattro anni sono stati irrogati ad Antonio Ottavio Sorbo, per il quale il giudice ha escluso l’aggravante mafiosa, ritenendo che nell’estorsione a Pasquale Sparaco ha avuto un ruolo marginale (il pm aveva chiesto otto anni).

Il GUP ha infine inflitto otto anni di reclusione a Pasquale Regino e otto anni a Salvatore Letizia. La Procura Antimafia ha contestato agli imputati una lunga serie di estorsioni e intimidazioni a imprenditori e commercianti della zona.

Agostino Piccolo che aveva assunto il ruolo di reggente, dopo le ultime operazioni giudiziarie che avevano decimato il clan Piccolo-Letizia detti anche Quaqquaroni, sarebbe stato il mandante delle numerose richieste estorsive ai danni di imprenditori edili e di titolari di imprese che avevano ottenuto appalti per la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti, ma anche di richieste di pizzo ai proprietari di supermercati, di concessionarie di auto e negozi di ogni genere.

Tutti dovevano versare con regolarità la tangente al clan e quando non lo facevano scattavano le intimidazioni con danneggiamenti e spari alle vetrine degli esercizi commerciali. In un periodo di crisi, contrassegnato anche dalla pandemia, le vittime di tanto in tanto pagavano anche con la fornitura della merce al posto dei soldi. Un contributo e un supplemento alle indagini lo ha fornito lo stesso Agostino Piccolo che ha iniziato a collaborare con la giustizia poco meno di un anno fa.

Il collegio dei difensori era composto, tra gli altri, dagli avvocati Bernardino Lombardi, Francesco Liguori e Pasquale Barbato.

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