Firme false per Velardi: testimonia il maresciallo dei Carabinieri. Spunta un firmatario che nel 2016 era detenuto

Marcianise (di Giovanni Maria Mascia). Dato incarico per la trascrizione di un secondo blocco di intercettazioni da completare. È stato sentito questa mattina il maresciallo Tommaso Palmiero che ha svolto le indagini sulle false firme a sostegno della lista Orgoglio Marcianise a sostegno del sindaco Velardi di Marcianise, durante la campagna elettorale della prima consiliatura nel 2016.

Il maresciallo ha spiegato che l’inchiesta è nata dalla dettagliata denuncia del capogruppo Dario Abbate, di Pino Moretta e di Pasquale Salzillo, membri dell’opposizione consiliare. Il teste ha riferito di aver proceduto ai relativi riscontri, ha interrogato le centosettanta persone che hanno negato di aver mai apposto le firme a sostegno della lista.

Rispondendo all’esame dell’avvocato di parte civile Mariano Omarto, il luogotenente Palmiero ha addirittura accertato che Aniello Bruno era detenuto nel 2016 e quindi non avrebbe potuto apporre la firma. L’elenco in questione sarebbe una sorta di fotocopia di 170 firme sottoscritte nel 2013 in una precedente competizione elettorale e non è un caso che in quell’anno Aniello Bruno era invece libero.

Sono sotto accusa davanti al giudice monocratico Giovanni Caparco del tribunale di Santa Maria Capua Vetere gli imputati Raffaele Tartaglione, Assunta Foggia, Lorenzo Ovaletto, Alberto Tartaglione delegato dell’ufficio anagrafe, e Pasquale Bellopede, accusati di falso ideologico per aver raccolto firme false, difesi dagli avvocati Nicola Russo, Carlo De Stavola, Carlo Madonna e Gaetano Golino, mentre le parti lese sono rappresentate dagli avvocati Mariano Omarto, Stefano Alessandrelli e Pasquale Gionti.

La posizione del sindaco Velardi è stata archiviata. Il prossimo dieci ottobre verrà sentito il capogruppo Dario Abate.

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