Favori ai boss in cella, annullato decreto di rinvio a giudizio per assistente capo della Penitenziaria

Aversa (di Giovanni Maria Mascia). Annullato il decreto di rinvio a giudizio per l’assistente capo della polizia penitenziaria Mario Fabozzi, cinquantacinque anni di Aversa. I giudici del tribunale di Napoli hanno accolto l’istanza presentata dal difensore, l’avvocato Guglielmo Ventrone, che ha eccepito nel corso delle questioni preliminari del processo un vizio di forma ed hanno inviato gli atti alla Procura Distrettuale Antimafia per la riformulazione dei capi di imputazione in attesa della fissazione di una nuova udienza preliminare.

La posizione di Fabozzi è stata quindi stralciata dal processo che vede altri agenti penitenziari accusati di aver fatto entrare nel carcere di Secondigliano, in cambio di denaro, sostanze stupefacenti e telefoni cellulari consegnati furtivamente ad esponenti della criminalità organizzata napoletana. Ad accusare i poliziotti, diversi collaboratori di giustizia. L’accusa riguarda numerosi casi di corruzione aggravati dalle modalità mafiose.

Fabozzi fu arrestato nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli che portò all’arresto di ventisei persone, dei quali quattro agenti penitenziari ritenuti collusi con i ventidue detenuti nel carcere beneficiari dei favori ricevuti. Per Fabozzi quindi tutto da rifare.

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