Orta di Atella. Nella mattinata odierna ad Orta di Atella la Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, ha tratto in arresto cinque persone (C.N. c1.77, G.P. c1.92, L.S. c1.61, C.F. c1.67 e D.A.R. c1.87) per i reati di detenzione e porto illegale di più anni – di cui una con matricola abrasa – ricettazione, possesso di segni distintivi contraffatti, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate in danno di un operatore di Polizia.
Gli stessi sono stati sorpresi mentre viaggiavano a bordo di due autovetture (di cui una di provenienza illecita), in possesso di anni e segni distintivi contraffatti delle forze dell’ordine.
Dopo un tentativo di speronamento e di investimento ai danni degli operatori, sono state fermate quattro delle cinque persone, di cui una con indosso una divisa da Tenente dei Carabinieri e due armate. Alcuni dei soggetti hanno riportato lesioni non gravi durante il tentativo di fuga in auto.
Nel corso dell’intervento, sono stati esplosi da parte degli operanti alcuni colpi d’arma da fuoco, che hanno centrato le ruote di una delle auto in fuga dei soggetti, senza arrecare danni alle persone al l’ interno della vettura stessa.
Durante le fasi dell’inseguimento e del successivo speronamento, quattro indagati ed un operatore della Squadra Mobile sono rimasti contusi e quindi soccorsi e trasportati dal 118 presso il pronto soccorso delle strutture ospedaliere della zona.
Un quinto indiziato di reato, riuscito a darsi alla fuga, è stato fermato a Casandrino all’interno di un appartamento di un familiare.
Nelle auto in uso al gruppo, sono state trovate finte pettorine, un’uniforme dell’Arma dei Carabinieri, un falso verbale di perquisizione e tre pistole, di cui una è una replica, paline segnaletiche e segnalatori ottici in uso alle forze di Polizia.
Nella successiva attività di perquisizione, sono state rinvenute e sequestrate numerose pettorine, berretti e tesserini falsificati della Guardia di Finanza, un’ulteriore pistola, un fucile a canne mozze, delle manette ed alcune fascette utilizzate per immobilizzare le vittime, nonché una parrucca da donna.