Caserta. Una storia personale che incrocia quella dei momenti più bui della Campania, il periodo dell’emergenza rifiuti, dell’immondizia ai primi piani delle case e discariche aperte tra le proteste e poi chiuse per le inchieste. È la vicenda di Antonio Limatola, ingegnere e soprattutto ex direttore generale del Consorzio di bacino Acsa Caserta3, quello che gestiva la discarica di Lo Uttaro a Caserta, dove finirono a formare il cosiddetto “panettone” i rifiuti della città di Napoli, o l’altro invaso di Ferrandelle a Santa Maria la Fossa, dove la camorra aveva i propri interessi.
Dopo che Limatola è uscito assolto da vari processi penali in cui fu accusato di disastro ambientale per la gestione delle discariche, appena qualche giorno fa l’ex funzionario ha vinto l’ultima battaglia giudiziaria ereditata da quel periodo. Il Consiglio di Stato ha infatti disposto per Limatola la reintegra immediata nel posto di lavoro, ordinando al Cub, Consorzio Unico di Bacino, in cui nel 2008 confluirono i nove consorzi obbligatori di rifiuti delle province di Napoli e Caserta, tra cui appunto l’Acsa Caserta3, di provvedervi entro trenta giorni.
Se l’ente, in liquidazione da tredici anni ma ancora attivo, non dovesse ottemperare, come già fatto peraltro da otto anni – ovvero da quando nel 2015 sopraggiunse la sentenza di reintegra del giudice del lavoro del tribunale di Santa Maria Capua Vetere – subentrerà un commissario ad acta, individuato dai giudici amministrativi nel prefetto di Napoli, che dovrà dunque compiere e definire l’iter per l’assunzione di Limatola.
Limatola fu licenziato in piena emergenza rifiuti tra aprile e maggio 2008, dagli allora vertici dell’Acsa Caserta3, i funzionari di prefettura Luigi Palmieri e Savina Macchiarella (rispettivamente Commissario e sub-commissario del Consorzio). Si rivolse quindi al giudice del lavoro che nel 2015 gli diede ragione con sentenza confermata nel 2018 dalla Corte di Appello di Napoli.
Limatola andò poi al Tar per chiedere l’ottemperanza della sentenza di appello, ma il Tar giudicò il ricorso inammissibile e così Limatola si rivolse al Consiglio di Stato, che pochi giorni fa ha chiuso la vicenda ordinando al Cub, nel frattempo subentrato all’Acsa Caserta3, di reintegrarlo.
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