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Cronaca

Ucciso per sbaglio a 9 anni, venerdì targa in marmo in ricordo di Francesco Aversano

Casal di Principe. Fu la prima vittime innocente della camorra: il piccolo Francesco Aversano, a solo 9 anni, venne ucciso a Casal di Principe da un proiettile vagante sparato da camorristi il 30 settembre 1973. Mezzo secolo dopo la città, che gli ha già dedicato un parco giochi, lo ricorda con una targa di marmo che sarà apposta venerdì 29 settembre dal sindaco Renato Natale sul luogo del delitto, alla presenza dei bambini di oggi.

Ci sarà poi un corteo che arriverà al Parco giochi a lui dedicato all’interno di un bene confiscato, e un momento di riflessione, in cui si ricorderà che il piccolo non era mai stato riconosciuto dallo Stato come vittima innocente..

L’omicidio di Francesco Aversano – spiega Renato Natale – è il primo delitto di matrice camorristica. Dopo di lui centinaia di morti hanno insanguinato le nostre strade, decine di vittime innocenti di una camorra potente e oppressiva. Ma noi non siamo stati inerti e in silenzio: all’inizio in pochi , ma poi sempre più numerosi abbiamo combattuto per liberarci dal dominio di una vera dittatura criminale. Lo scorso 21 Marzo, il Presidente della Repubblica, nel farci visita in ricordo di don Peppe Diana, ha in qualche modo certificato la nostra rinascita e il nostro riscatto. Vogliamo dunque ricordare questo bambino la cui vita innocente fu recisa dalla violenza camorrista, affinché mai più una madre debba piangere il proprio figlio vittima della prepotenza ed arroganza criminale“. Natale ricorda poi le parole usate nel 2019, nel giorno in cui fu inaugurato il Parco Aversano, da Suor Adelia, donna coraggiosa da poco scomparsa che nel 1988 guidò la marcia contro la camorra con un megafono.

Vedemmo Francesco – disse la suora – che tentava di aggrapparsi al cancello come per ripararsi, ma aveva tutta la mano insanguinata. Fu un momento terribile. Quei tempi sono passati e questo paese può esprimere finalmente tutte le sue potenzialità riprendendosi la sua dignità, quella che ha sempre avuto. Ora è cambiata la cultura e così bisogna continuare perché negli ultimi anni si è fatto tantissimo ed è necessario che tutte le persone di buona volontà facciano rete per tenere fuori chi vuole fare solo del male“.

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