Maddaloni, estorsione alla vivaista marocchina: cade l’aggravante camorristica

Santa Maria Capua Vetere (Lucio Seneca). Sarà la Procura di Santa Maria Capua Vetere a contestare le accuse a Francesco Diana, 46enne imprenditore di San Cipriano d’Aversa (fratello dell’ex assessore Orlando Diana, coinvolto nell’inchiesta della Dda di Napoli sul business delle cooperative sociali) e Tommaso Ragnino, 49enne di Maddaloni (già coinvolto in un’inchiesta della Dda partenopea sulle piazze di spaccio a Maddaloni).

I due sono accusati di avere commesso un’estorsione a una donna marocchina titolare di un vivaio a Maddaloni e al figlio che peraltro ha alcuni problemi con la giustizia. Il GIP del tribunale di Napoli si è dichiarato incompetente territorialmente in quanto è caduta l’aggravante camorristica per Diana che secondo l’accusa si era presentato a nome dei Casalesi. L’agricoltore ha anche fatto alcune dichiarazioni al giudice motivandole con la propria versione dei fatti.

Le indagini, erano partite proprio dopo la denuncia della marocchina che ha parlato di minacce di morte e atteggiamenti allusivi all’appartenenza e vicinanza ai “Casalesi“.

I due avrebbero ripetutamente chiesto alla vittima di consegnare la somma complessiva di 40 mila euro in tranche da 25 mila euro, 12 mila euro e 3 mila euro, da elargire in tempi diversi, quale corrispettivo di presunti pregressi debiti contratti dal figlio della vittima. Fatti che sono stati denunciati dalla madre della vittima, titolare di due vivai a Maddaloni, alla locale compagnia carabinieri.

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