Santa Maria Capua Vetere. Una villetta su due livelli da 400 metri quadrati e un altro immobile disabitato da 120 metri quadrati a Casal di Principe, per un valore stimato complessivo di 450mila euro. Due case intestate alla suocera e alla figlia del boss sanguinario Giuseppe Setola sono finite sotto sequestro ad opera dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta su decreto emesso dalla Corte d’Assise di Santa Maria Capua Vetere, a fini di confisca per la sproporzione dei redditi.
Allo stato e in attesa della decisione definitiva del giudice sulla confisca, all’esito del contraddittorio con le difese, si ritiene che il loro acquisto sia avvenuto, reimpiegando il denaro derivante dalle attività criminali condotte dal citato affiliato di vertice del clan dei Casalesi.
Gli immobili non erano mai stati accatastati, dunque erano totalmente sconosciuti. Il provvedimento – come ha spiegato in una conferenza stampa il procuratore di Santa Maria Capua Vetere, Pierpaolo Bruni – è conseguenza di una indagine sulle sentenze passate in giudicato, e in particolare sulla condanna definitiva all’ergastolo per il duplice omicidio di Nicola Baldascini e Antonio Pompa, commesso nel 1997 nell’ambito della faida di camorra dei Casalesi. La villa più grande sarebbe stata acquistata dalla famiglia Setola in seguito al duplice omicidio, e attualmente è abitata dal suocero Martinelli, mentre quella disabitata era stata costruita nel giro di 9 mesi nel 2008.
Il procuratore Pierpaolo Bruni e l’aggiunto Antonio D’Amato hanno spiegato come le indagini patrimoniali siano frutto di una “sinergia tra Procura di Santa Maria Capua Vetere, forze dell’ordine, Prefettura, Procura distrettuale di Napoli, e di una interlocuzione con la Direzione distrettuale Antimafia e la Procura Nazionale Antimafia. In questi casi, l’arma vincente è l’interscambio di notizie e informazioni“.
Il provvedimento di sequestro è stato eseguito nell’ambito dell’applicazione dell’articolo 240 bis che prevede la confisca di beni in casi particolari, come quello delle condanne definitive per gravi reati.
Presenti anche il comandante provinciale dei carabinieri di Caserta, il colonnello Manuel Scarso, e il comandante del nucleo investigativo, colonnello Salvatore Sferlazza, che hanno condotto le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto D’Amato.
“Stiamo cercando di aggredire i patrimoni nascosti dei Casalesi” hanno spiegato. La villa, su due livelli e abitata dai familiari di Setola, non è considerata “ai livelli di Schiavone, che si era ispirato a Scarface, ma ha il classico stile sfarzoso dei Casalesi“. Vasca idromassaggio, camino, marmi pregiati, mura di cinta e arredi costosi dimostrano la ricchezza e la potenza di Giuseppe Setola in quel periodo (fu catturato nel 2009).
Oggi, dopo una breve collaborazione e aver ritrattato le sue dichiarazioni, il 53enne capo dell’ala stragista dei Casalesi è detenuto al 41bis nel carcere Opera di Milano dove sconta tre condanne definitive all’ergastolo, tra cui quella per la strage di Castel Volturno.
Che l’Italia fosse tra i Paesi più inquinati d’Europa era già noto, ma i dati…
Momenti di tristezza nella scuola di Amici: una delle protagoniste più amate è stata costretta…
Il congedo 104 consiste in un'assenza lavorativa retribuita per assistere un familiare con handicap grave. …
Ha incantato tutti quanti a Miss Italia, ma ora è pronta a prendersi la tv…
Se sei alla ricerca di un lavoro punta sulle 3 professioni che ti sveleremo in…
Sorpresa a Uomini e Donne, Alessio Pecorelli lascia il programma: ecco perché il tronista ha…