Napoli. “La nuova frontiera della lotta alle mafie è il contrasto alla loro proiezione internazionale”. Lo ha detto il direttore della Direzione Investigativa Antimafia di Napoli Claudio de Salvo rispondendo alle domande dei cronisti a margine della presentazione del calendario 2024 nel quale viene illustrata, tra l’altro, la nuova organizzazione territoriale del corpo.
La Dia, ha ricordato De Salvo, si è fatta promotrice, a livello internazionale, di una piattaforma di collaborazione “che si aggiunge e rafforza quelle preesistenti: la rete operativa “@ON” finanziata dalla Ue che agevola e accelera le collaborazioni tra le polizie europee”. Questa rete, insieme con il Servizio per la Cooperazione Internazionale (Scip) della Direzione Centrale della Polizia Criminale, altro non è che la trasposizione, a livello europeo, del cosiddetto “Metodo Falcone”. “Vi hanno aderito 26 Paesi europei e 13 extraeuropei – ha ricordato De Salvo – e si tratta di un ulteriore strumento finalizzato a proiettare la lotta alle mafie oltre i confini nazionali, uno strumento che vede la DIA nella veste di project leader”.
Nel corso dell’incontro con la stampa il direttore della Dia di Napoli ha evidenziato che finora, nel 2023, sono state emesse oltre 150 interdittive antimafia che riguardano i territori di competenza delle prefetture di Napoli, Caserta, Avellino e Benevento. “Entro la fine dell’anno – ha assicurato – ne saranno notificate altre: l’infiltrazione delle mafie negli appalti rappresenta una condizione negativa che pesa enormemente sulle difficoltà economiche dei territorio”. “Si tratta di un dato estremamente significativo”, ha evidenziato, che fornisce la misura del contrasto al crimine organizzato “anche alla luce del decreto ministeriale dell’ottobre scorso che ha rafforzato il ruolo della DIA nel coordinamento delle forze di polizia”.