Caserta. Nell’ambito dell’istruzione, uno degli aspetti più importanti è la creazione di un ambiente sicuro e accogliente per gli studenti. Tuttavia, la realtà può talvolta presentare sfide inaspettate, mettendo a dura prova la forza e la resilienza di una comunità scolastica. Questo è esattamente ciò che è accaduto nel pomeriggio del 13 dicembre presso l’ITS Buonarroti di Caserta, dove il personale e gli studenti del corso serale hanno dimostrato coraggio e solidarietà nell’affrontare un drammatico, quanto inaspettato ed ingiustificato, episodio di violenza. Un esempio di cittadinanza attiva, una lezione di educazione civica messa in pratica dai buonarrotiani.
L’incidente ha visto una studentessa diciottenne A.P. aggredita, inaspettatamente, con un coltello, da una sua coetanea M.C., una diciassettenne, all’interno delle mura scolastiche, in un’aula al secondo piano, durante l’orario scolastico – la seconda ora – alla presenza della docente di Diritto C.I., che stava svolgendo la sua regolare lezione, e degli altri alunni che erano occupati, in quel momento, in un’attività di cooperative learning.
È stata questione di pochi drammatici secondi che la professoressa, la vittima e i compagni, ancora profondamente scossi, non dimenticheranno mai.
La professoressa, la prima ad accorgersi di quanto stesse avvenendo, non ha esitato a precipitarsi verso l’autrice dell’atto efferato, che era intenzionata a colpire anche un’altra studentessa: frapponendosi tra l’aggressore e le due vittime, ha fatto da scudo con il suo corpo e ha permesso alle due ragazze di scappare fuori dall’aula.
È la stessa insegnante, già ascoltata dagli inquirenti, che chiede a noi della redazione di Casertanotizie.com di fare chiarezza sull’accaduto all’indomani della falsa ricostruzione dell’episodio di accoltellamento da parte di alcune testate giornalistiche e televisive. La docente, tra l’altro avvocato, provvederà a sporgere denuncia alla Procura della Repubblica sia contro testate giornalistiche che hanno riportato in modo distorto e non veritiero la dinamica dell’evento delittuoso, in assenza di consapevolezza delle modalità con cui sono avvenuti i fatti, sia contro ignoti per la divulgazione impropria di notizie non corrispondenti al vero.
«È stata questione di pochi attimi, pochissimi secondi – dice la professoressa ancora molto turbata – una scena che ho ancora bene impressa nella mente. All’improvviso l’alunna M.C. si è alzata ed è andata dietro la compagna; in un attimo si è abbassata sui di lei come se volesse sussurrarle qualcosa; invece in un attimo le ha alzato i capelli, strappandoglieli, ed è stato in quel momento che l’ha colpita con il coltello – oggetto contundente che dalla mia visuale non poteva essere visto perché nascosto dalla folta capigliatura di M.C. Io le stavo osservando. Appena A.P. ha urlato, mi sono precipitata dalla cattedra e accorgendomi dell’intenzione manifestata verbalmente da M.C. di colpire anche la compagna di banco V.Z., che minacciata dalla diciassettenne, è scattata in piedi verso la finestra per allontanarsi, mi sono prontamente frapposta tra le due bloccando M.C., che tra l’altro ha una corporatura robusta, e gridandole di fermarsi, contemporaneamente ho detto all’alunna V.Z. di scappare fuori dall’aula. Tutto ciò – ripete la docente – è avvenuto in una manciata di secondi».
Le urla hanno subito attirato l’attenzione degli altri docenti che sono prontamente accorsi senza sapere cosa stesse effettivamente succedendo e, soprattutto, ignari che la diciassettenne avesse con sé un coltellino a serramanico – che avrebbe poi consegnato ai Carabinieri – con cui aveva accoltellato la coetanea, tentato di colpire l’altra compagna e con il quale si era inferta, presumibilmente per errore, anche una ferita profonda al proprio dito destro.
Il corridoio dove A.P. giaceva ferita sul pavimento
La vittima è stata subito soccorsa dal personale della scuola che si è reso conto della gravità della situazione allertando i soccorsi e le Forze dell’Ordine. In particolare un alunno, Vincenzo Sacco, ha aiutato a tamponare le ferite e la perdita di sangue con una sciarpa grazie alla formazione ricevuta dalla Croce Rossa Italiana.
Intanto l’autrice dell’efferata violenza veniva bloccata nel corridoio impedendole di inseguire le compagne e, visibilmente irata, lanciava un contenitore di cartone dell’immondizia nell’atrio dell’istituto. Per evitare che potesse compiere altri atti violenti, una professoressa l’ha bloccata e, con non poche difficoltà, l’ha tenuta lontana da tutti gli altri fino all’arrivo delle forze dell’ordine, sollecitando altresì l’intervento di una seconda ambulanza.
È stato solo grazie al tempestivo e coraggioso intervento della docente C.I., al suo grande senso di dovere e di responsabilità, che si è evitato il peggio impedendo di fatto una tragedia. Tutto il personale in servizio ha in realtà dimostrato un coraggio straordinario nel gestire la difficilissima situazione, nel soccorrere la vittima, gravemente ferita, poi ricoverata in “codice rosso” all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, e nel bloccare e prestare soccorso anche all’autrice dell’accoltellamento che presentava una ferita profonda al dito.
La diciottenne è ancora ricoverata in ospedale in prognosi riservata per le numerose ferite ricevute: al cranio, all’altezza della colonna cervicale ed alla schiena.
La dirigente scolastica Vittoria De Lucia, profondamente afflitta per l’accaduto, ha elogiato il personale per il senso di dovere dimostrato: «Sono molto amareggiata e triste per quello che è accaduto che poteva causare ancora più dolore. Un fulmine a ciel sereno in una scuola di pace a vocazione fortemente inclusiva che dà spazio a tutti coloro che, avendo interrotto gli studi, hanno necessità di riqualificare la propria vita o la propria formazione e, soprattutto, il loro titolo di studio per poter ampliare la loro possibilità di lavoro. Il corso serale – sottolinea la preside – è un segmento importante della nostra scuola. Nel contempo sono orgogliosa della docente che era in classe in quel momento e che ha agito con prontezza per impedire il peggio e di tutti i docenti accorsi nonché del compagno che ha aiutato a soccorrere e tamponare con una sciarpa la perdita di sangue della ragazza ferita».
Scossa anche la vicepreside Raffaela Pellegrino ancora incredula che un fatto gravissimo, che sarebbe potuto accadere ovunque, si sia verificato in una classe dell’istituto. La stessa vicaria d’istituto, presente nel momento della consegna del coltello ai Carabinieri, è stata anche minacciata dalla stessa autrice dell’accoltellamento.
«Quanto accaduto ha destabilizzato tutti noi – commenta il professore di religione Ferruccio Diodato in servizio quella sera – e nel contempo ha rafforzato il senso di appartenenza e di unità tra noi docenti. Desidererei tanto riconoscere il grande valore della collega che ha agito all’istante davanti alla scena che le si è presentata e di tutti gli altri docenti che sono accorsi subito per soccorrere la nostra studentessa e per fermare questa violenza. Va elogiata anche la prontezza del giovane Vincenzo, formato dalla Croce Rossa Italiana, che ha permesso di salvare la vita alla vittima. Diamo valore soprattutto all’appartenenza al Buonarroti, una scuola di grandi valori verso i nostri giovani che credono in questa famiglia e che credono nei propri docenti. Noi docenti – aggiunge il professore – dobbiamo essere sempre più preparati a una società in continuo cambiamento, mettendoci in ascolto delle esigenze degli studenti, cosa che noi facciamo soprattutto al serale dove ci poniamo come amici ed educatori, vivendo con loro le proprie problematiche, passioni e sofferenze; spesso ci accolliamo le loro sofferenze e le storie di dolore che i giovani si portano dietro. La ragazza in questione non aveva dato segnali di disturbi in questo senso e questo – ha sottolineato Diodato – ci dispiace. Molti sono gli studenti che sentono l’appartenenza a questo istituto che dà la possibilità a giovani e meno giovani di riprendere quegli studi che per svariati motivi non avevano terminato. Il corso serale gli sta dando questa possibilità con un corpo docente molto preparato e che sta al loro servizio».
La risposta rapida e coraggiosa dei docenti ha dunque contribuito a limitare i danni e a preservare la sicurezza degli altri studenti. Insegnanti, personale amministrativo ed alunni sono tutti intervenuti immediatamente. Dietro le quinte, anche i collaboratori scolastici Carmela De Rosa e Carlo M. Biccardi hanno aiutato sia a garantire assistenza sia, al termine dei rilievi, a ripulire la scuola al fine di permettere l’accesso in istituto agli studenti del diurno il giorno successivo.
Biccardi non dimenticherà mai l’accaduto: «Una scena surreale e inconcepibile soprattutto perché ha avuto come protagoniste delle ragazze; un atto davvero inspiegabile che non dovrebbe mai verificarsi all’interno di un plesso scolastico».
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