Capodrise. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dott.ssa Alessandra Grammatica, dopo l’incidente probatorio (e la perizia psichiatrica) nel processo nei confronti di Francesco Plumitallo, ha accolto la richiesta di giudizio immediato del Pubblico Ministero dott. Giacomo Urbano per il giovane. L’udienza è fissata per il 13 febbraio prossimo dinanzi alla Corte di Assise.
Francesco Plumitallo, giovane di 30 anni di Capodrise, reo confesso di aver strangolato la propria madre Patrizia Lombardi Vella, di 55 anni detta Rosa, attualmente si trova nel reparto psichiatrico del carcere Uccella di Santa Maria Capua Vetere.
In contraddittorio durante l’incidente probatorio venne sentito prima il perito nominato dal Giudice, lo psichiatra dott. Raffaele Sperandeo , poi il consulente psichiatra della difesa il dott. Giovanni D’Angelo e insieme hanno concluso dicendo che era completamente assente la capacità di intendere e volere del 30enne al momento del delitto perchè affetto da infermità totale di mente.
A chiedere la perizia psichiatrica – durante l’udienza di convalida dell’arresto – erano stati i difensori di Francesco Plumitallo, gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo.
Per la cronaca l’omicidio avvenne il mattino di martedì 14 novembre scorso in un appartamento in via Santa Maria degli Angeli. Secondo la versione di Francesco, stava facendo colazione con la mamma. Allora si avvicinò a lei, la prese come per abbracciarla e poi la strangolò da dietro e quando caddero a terra l’accarezzò. Fu lui stesso poi a chiamare la polizia e suo zio sacerdote don Gianni Vella. Francesco Plumitallo poi confessò l’accaduto.