Caivano. La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio il decreto di confisca emesso dalla Corte di Appello di Napoli e relativo al patrimonio del valore di oltre 200 milioni di euro dei tre fratelli Giovanni, Cuono e Salvatore Pellini, imprenditori del settore rifiuti condannati con sentenza definitiva a 7 anni di carcere per traffico illecito di rifiuti e ritenuti tra i responsabili dell’inquinamento dell’area di Acerra, comune dell’hinterland napoletano compreso nella cosiddetta Terra dei Fuochi. I beni dovranno essere ora restituiti ai Pellini.
“Siamo allibiti, nauseati e indignati per la sentenza sui fratelli Pellini. I beni loro sequestrati perché condannati per disastro ambientale, fanno ritorno nelle loro tasche“. Lo scrive su Facebook il parroco di Caivano don Maurizio Patriciello, che con parole molto dure commenta la decisione della Corte di Cassazione, che ha dichiarato inefficace, perché emesso oltre i termini, il decreto che confiscava il patrimonio dei tre fratelli.
Caivano, dove opera don Maurizio Patriciello, è piena Terra dei Fuochi, e da anni il sacerdote si batte contro gli scempi ambientali provocati dalla camorra e da imprenditori senza scrupoli, che agiscono quasi sempre proprio in collusione con i clan.
“Anche oggi – aggiunge don Maurizio con amarezza – sto a parlare agli studenti di legalità. Piango. Altro non so fare per non smarrire la mia dignità di uomo. Oggi la nostra amata Italia ha scritto un’altra pagina nera. Il Signore ci doni la forza per continuare a lottare. Quando i nemici te li trovi in casa, però, è davvero difficile continuare a sperare” conclude.