Maxi processo violenze carcere: solidarietà ad avvocato minacciato in aula

Santa Maria Capua Vetere. L’Organismo Congressuale Forense, vertice di rappresentanza politica dell’Avvocatura italiana, si unisce all’Ordine degli Avvocati di Santa Maria Capua Vetere a sostegno dello stato di agitazione proclamato per “i gravi fatti accaduti durante l’udienza del processo sulle violenze avvenute nel 2020 nel carcere Francesco Uccella“.

L’OCF si riferisce a quanto avvenuto nell’udienza del 14 maggio, quando l’avvocato Carlo De Stavola, difensore di alcuni degli agenti penitenziari imputati, è stato minacciato durante l’interrogatorio dal teste-detenuto Gennaro Romano, mente lo sottoponeva a controesame.

Ti faccio due buchi in testa” sono state le gravi parole pronunciate dal teste. Un episodio, fa notare l’Organismo Congressuale Forense, “che si aggiunge ad un quadro intimidatorio che da tempo mina la serenità del processo, che nel corso delle sue 76 udienze ha già registrato episodi analoghi nei confronti di alcuni legali. Sulla base di queste considerazioni, l’Ordine degli Avvocati di Santa Maria Capua Vetere ha chiesto al Presidente del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, al Presidente della Corte di Appello, al Procuratore Generale, ai Responsabili della sicurezza del Palazzo di Giustizia e a tutte le Istituzioni competenti, di avviare un’indagine per accertare eventuali responsabilità, ed evitare che casi simili si ripetano”.

L’Organismo Congressuale Forense sostiene “tutte le iniziative necessarie a ribadire l’intangibilità del diritto di difesa, in ogni sua declinazione, nonché a tutelare l’onorabilità e l’incolumità degli Avvocati, presidio irrinunciabile del processo” conclude la nota.

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