Cesa. La Corte dei Conti ha dato ragione al Comune di Cesa in un giudizio che vedeva contrapposto l’ente alla Provincia di Caserta. Inizialmente la causa era stata promossa dinanzi al giudice civile che si era dichiarato incompetente. Riassunta la vertenza dinanzi alla Corte dei Conti, il comune di Cesa, difeso dall’avvocato Giuseppe Gentile, ha ottenuto una pronuncia favorevole.
Con una ingiunzione di pagamento, la Provincia di Caserta aveva richiesto il pagamento di circa 408 mila euro per il recupero delle quote di competenza provinciale della Tarsu/Tia, relative alle annualità 2010/2011/2012.
La difesa dell’ente ha sempre sostenuto, col supporto dell’ufficio ragioneria diretto dal dott. Salvatore Sarpo, di aver formato e resi esecutivi i Ruoli esattoriali degli anni 2010-2011-2012 tenendo conto, nella quantificazione delle tariffe Tarsu-Tia da porre a carico dei cittadini, anche della quota provinciale, a copertura integrale dei costi derivanti dal ciclo complessivo di gestione dei rifiuti, ma senza essere tenuto al versamento delle cifre senza averle incassate.
L’ente aveva affidato ad Equitalia spa (oggi surrogata da ADER) il servizio di riscossione dei Ruoli, da eseguire in via preliminare attraverso la trasmissione ai contribuenti degli avvisi bonari di pagamento, successivamente mediante notifica delle cartelle esattoriali.
Nello specifico, il Comune demandava ad Equitalia il preciso compito di trasferire direttamente alla Provincia di Caserta le quote provinciali ad essa spettanti. In base a questo ragionamento il comune non era debitore verso la Provincia. Questo è stato la tesi dell’ente, accolta dalla Corte dei Conti che, quindi, ha annullato l’ingiunzione di pagamento.
“Siamo soddisfatti di questo risultato – fa sapere il sindaco Enzo Guida – perché si è evitato che l’ente sborsasse una cifra considerevole. Ringrazio l’ufficio ragioneria per il supporto prezioso fornito e il legale del comune per il lavoro svolto”.