Caserta. Nella provincia di Caserta, gli interessi illeciti del clan dei Casalesi, rappresentato dalle fazioni Schiavone, Bidognetti, Zagaria e Iovine, riguarderebbero “le estorsioni, soprattutto in danno di supermercati, cantieri edili e altre società operanti nel settore della raccolta e trattamento dei rifiuti, il controllo delle bische clandestine e del settore delle onoranze funebri“.
Una novità rispetto al passato è la “maggiore rilevanza attribuita al mercato degli stupefacenti“, superando una “tradizionale ritrosia” verso il settore.
È quanto emerge dall’ultima Relazione della Direzione Investigativa Antimafia, riferita al primo semestre 2023. Il traffico di droga, rileva la Direzione Investigativa Antimafia, ha assunto “un ruolo significativo tra le fonti di guadagno del clan, mediante l’apertura di numerose piazze di spaccio nel territorio dell’agro-aversano con il controllo affidato a ciascun capo zona ovvero realizzato da terzi dietro compenso al sodalizio“.
Resta una costante la “particolare vocazione imprenditoriale del cartello dei Casalesi“, attuata mediante “il reimpiego di denaro provento di delitto in attività economiche e l’infiltrazione negli appalti di sevizi, grazie all’elevata capacità dell’organizzazione criminale di creare fitte reti di relazioni con esponenti del mondo imprenditoriale e amministratori locali“.