Caserta. Ha confermato di aver ucciso quattro anziani, per i quali svolgeva mansioni di badante, “per porre fine alle loro sofferenze” mosso da “misericordia cristiana”. Mario Eutizia, 47enne che giovedì scorso si è presentato dai Carabinieri a Caserta autoaccusandosi di quattro omicidi avvenuti nell’arco di dieci anni, è stato ascoltato questa mattina dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Antonella Grammatica, alla quale ha ribadito quanto già raccontato ai militari e al pm della Procura di Santa Maria Capua Vetere. Eutizia ha inoltre garantito la sua “massima disponibilità” a riferire agli investigatori ulteriori informazioni qualora dovesse ricordare altri particolari circa gli omicidi.
Al termine dell’udienza di convalida, il Gip non ha convalidato il fermo del 47enne, confermando però la custodia cautelare in carcere per l’uomo. Eutizia risulta essere senza fissa dimora e privo di un luogo alternativo al carcere nel quale essere trasferito. Il 47enne è in precarie condizioni di salute, malato oncologico e diabetico, e i suoi difensori, gli avvocati Gennaro Romano e Antonio Daniele, sono al lavoro per ottenere il suo trasferimento in una struttura adeguata e in grado di garantirgli le cure necessarie. Sarebbero già diverse le associazioni di volontariato e strutture sanitarie della zona che hanno manifestato la loro disponibilità per accoglierlo.
Proseguono intanto le indagini mirate a riscontrare quanto affermato da Eutizia sui quattro omicidi, sia a verificare quanto accaduto agli altri anziani, circa trenta, che il 47enne ha accudito negli anni svolgendo la mansione di badante. Eutizia ha confermato in sede di udienza di convalida quanto già riferito giovedì scorso circa i decessi di Luigi Di Marzio, 88enne morto a Casoria (Napoli) a dicembre 2023, e Gerardo Chintemi, 96enne morto a Vibonati (Salerno) nel marzo di quest’anno, i due anziani di cui ha saputo fornire le generalità precise e che, a suo dire, sarebbero morti a causa di una dose quadruplicata di farmaci rispetto a quella prescritta; sugli altri due decessi, Eutizia si è limitato a ribadire quanto ricorda, e cioè che sono avvenuti circa dieci anni fa a Latina.
Il Gip di Santa Maria Capua Vetere ha quindi ritenuto la Procura di Latina competente per ragioni territoriali e ha disposto il trasferimento degli atti. Sarà a Latina dunque che proseguiranno le indagini sugli omicidi confessati da Mario Eutizia e le verifiche sugli altri trenta anziani accuditi dall’uomo. Il sospetto è che tra questi possano emergere altri casi analoghi. Alla pm della Procura di Santa Maria Capua Vetere Annalisa Imparato, Eutizia aveva chiesto di essere “aiutato a non uccidere più”, ritenendo che, nel caso si fosse trovato nuovamente nelle stesse condizioni, avrebbe potuto uccidere ancora.