San Felice a Cancello, frana: sindaco Nuzzo chiede stato calamità

San Felice a Cancello. A seguito della frana che ha colpito ieri il territorio di San Felice a Cancello, “tenuto conto dello stato di emergenza in cui si trova il nostro territorio, abbiamo inoltrato agli enti competenti la richiesta di stato di calamità naturale”. Ne dà notizia il sindaco del Comune in provincia di Caserta Emilio Nuzzo.

Nell’atto firmato da Nuzzo per la richiesta dello stato di calamità naturale, indirizzato alla prefettura di Caserta, al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e al dipartimento regionale di Protezione civile, si legge che ieri “il territorio del Comune di San Felice a Cancello è stato interessato da eventi meteorologici di eccezionale intensità, che hanno determinato una grave situazione di pericolo per l’incolumità delle persone” e “l’evacuazione di alcune persone dalle loro abitazioni ed attualmente risultano due persone disperse”.

Nel documento si ricorda, ancora, che gli eventi atmosferici hanno “causato allagamenti, movimenti franosi con conseguenti danneggiamenti alle infrastrutture viarie, alla rete dei servizi essenziali, alle strutture pubbliche e private e alle attività produttive” e che attualmente “si sta procedendo ad effettuare una precisa quantificazione dei danni”.

Il sindaco ritiene, quindi, necessario “provvedere tempestivamente a porre in essere tutte le iniziative di carattere straordinario finalizzate al superamento della grave situazione” anche tenuto conto che l’emergenza “non è fronteggiabile con mezzi e poteri ordinari di cui dispone il Comune di San Felice a Cancello”.

La richiesta è che “venga dichiarato lo stato di calamità naturale sul territorio comunale con attivazione anche di risorse regionali e statali da stanziare, finalizzate al ripristino, in condizioni di sicurezza, delle strutture e delle infrastrutture pubbliche o di interesse pubblico danneggiate e alla rimozione del pericolo o alla prevenzione del rischio” e che vengano concessi “eventuali contributi a favore di cittadini e di imprese danneggiati dagli eventi calamitosi”.

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