Frana San Felice a Cancello: ancora senza esito ricerche dispersi

San Felice a Cancello. Non hanno ancora dato esito le ricerche dei due dispersi a Talanico, frazione di San Felice a Cancello, in provincia di Caserta. La macchina dei soccorsi è andata avanti tutta la notte e prosegue nelle attività senza sosta con escavatori, nuclei cinofili, soccorritori fluviali alluvionali ed esperti in topografia.

La zona è sorvolata anche da droni dotati di termocamera. I rinforzi richiesti ieri mattina sono arrivati già nel pomeriggio, in particolare i cani molecolari addestrati per la ricerca di persone. Al momento non sono stati ancora individuati Agnese Minieri e Giuseppe Guadagnino, madre e figlio dispersi dopo il nubifragio del pomeriggio del 27 agosto che ha provocato una frana della collina che sovrasta il paesino del Casertano.

Le operazioni sono ancora concentrate tra l’area in cui e’ stato ritrovato il mezzo dei due, un’Apecar, e il percorso che confluisce in una vasca di contenimento delle acque. Si tratta di un’area di circa due chilometri, a valle di un canale che attraversa la collina. Si trova a meno di un chilometro, in linea d’aria, dal punto in cui madre e figlio erano sulla collina per la raccolta di nocciole.

“Si scava a mano e con piccoli mezzi meccanici per togliere fango e massi” nella zona a valle del canale dove è stata ritrovata l’Apecar. Angelo De Dona, vice dirigente del Comando dei vigili del fuoco di Caserta, impegnato a seguire i soccorsi, spiega all’AGI che è stata “attivata un’operazione per rimuovere fango e massi”.

Dalle perlustrazioni effettuate per ritrovare i due dispersi, le ricerche lungo l’alveo del canale che attraversa la collina dove erano andati madre e figlio, Agnese Minieri e Giuseppe Guadagnino, non hanno dato esito; ora ci si concentra ancora nello spazio a valle, dove e’ stato ritrovato il mezzo con cui erano arrivati sulla collina e la vasca di raccolta acque prima della vasca di laminazione. “Un’operazione di scavo che richiede tempo, delicata – spiega – da fare a mano e con piccoli mezzi meccanici dove c’è fango”. Si stanno facendo inoltre ancora indagini anche con soccorritori acquatici.

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