Aumenta il numero delle vittime dopo la tragica alluvione di Valencia: il centro commerciale della città trasformato in un cimitero. Ecco gli ultimi aggiornamenti.
Gli ultimi giorni sono stati caratterizzati dal susseguirsi di tragici bollettini su quella che può essere definita una delle catastrofi peggiori per la Spagna. La città di Valencia, centro turistico rinomato in tutto il mondo, è stata recentemente colpita da un’alluvione di porzioni catastrofiche, generata da copiose precipitazioni.
A partire dal pomeriggio di martedì 29 ottobre, la provincia di Valencia è stata interessata dal passaggio di nubifragi autorigeneranti, responsabili dell’alluvione. Paiporta, cittadina considerata l’epicentro del disastro, è stata colpita in pochi minuti da un’inondazione catastrofica, la quale ha causato centinaia di vittime.
Qui l’acqua del torrente Poyo, quasi completamente in secca poche ore prima, ha invaso strade, edifici ed esercizi pubblici, spazzando via anche un ponte pedonale frequentato quotidianamente. Nonostante il maltempo e le difficili condizioni, le ricerche nella zona sono ancora attive per identificare e recuperare tutte le vittime e i possibili sopravvissuti.
Valencia: il centro commerciale simbolo dell’alluvione
Il parking del centro commerciale Bonaire di Aldaya rappresenta uno degli punti più colpiti dall’alluvione di Valencia. Il centro, pubblicizzato come il più grande d’Europa, si è trasformato in una vera e propria tomba per chi si trovava al suo interno durante l’arrivo dell’alluvione.
Dopo giorni di lavoro incessante e circa il 75% di acqua aspirata, il parcheggio dell’edificio risulta ancora quasi interamente allagato. I sommozzatori dell’Unità di Emergenza Militare spagnola, sono ancora a lavoro per cercare le vittime del disastro e i possibili sopravvissuti bisognosi di aiuto.
“Non si può quantificare il numero di chi può essere rimasto intrappolato là sotto”, hanno dichiarato i quotidiani locali. L’accesso alle scale mobili all’interno del centro commerciale, è stato completamente sepolto dagli scaffali e da tutti gli oggetti portati via dalla forza distruttrice dell’acqua. Dopo il disastro, Carlos Mazon, governatore della regione di Valencia, è stato accusato dalla comunità come principale responsabile della tragedia.
Secondo quanto emerso, il governatore avrebbe lanciato in ritardo l’allerta meteo e avrebbe mantenuto un livello di emergenza minimo, senza mai aumentarlo. Tra polemiche e urla di sofferenza, milioni di volontari si sono recentemente radunati alla Città delle Arti di Valencia, rispondendo all’appello delle autorità locali per supportare le attività di ricerca dei dispersi. Si attendono aggiornamenti sulla situazione.