Confermato come un prodotto consumato tutto il giorno da milioni di persone faccia da veicolo per il virus della aviaria. C’è anche un caso grave.
Allarme aviaria, la preoccupazione ha raggiunto livelli non più trascurabili dopo quanto successo nel corso delle ultime settimane. Il virus che colpisce diverse specie di uccelli, da tre decenni quasi è stato acclarato che può essere trasmesso anche all’uomo. E difatti c’è un caso che ora spaventa.
Un adolescente canadese che ha contratto l’influenza aviaria versa attualmente in gravi condizioni. Ed ora è spuntata fuori un’altra notizia che non fa altro che generare ulteriori timori. C’è infatti un lotto di latte non pastorizzato all’interno del quale è emersa la presenza del virus. Da qui un allarme aviaria che sta avendo particolare risalto dagli organi di stampa.
Il latte non pastorizzato ed a crudo fa da veicolo del virus della aviaria con più facilità rispetto al latte invece trattato. Lo attestano alcuni studi appositi. Per questo una delle raccomandazioni che arrivano dagli esperti consiste proprio nel non consumare latte non pastorizzato. Ed il professor Matteo Bassetti, un nome noto ai più sin dai tempi della pandemia, sottoscrive tale accorgimento.
“Questo consiglio ha validità tanto per i bambini quanto per gli adulti. E deve avere validità globale”, ha sottolineato Bassetti alla stampa. La pastorizzazione del latte ha lo scopo proprio di ridurre la carica di batteri presenti originariamente al suo interno.
Altri esperti in ambito virologico sostengono come l’influenza aviaria abbia un tasso di contagio da non sottovalutare. La malattia è infatti altamente contagiosa e diffusiva ed il rischio di una epidemia non è da prendere sottogamba. Per quanto riguarda l’Italia, almeno per il momento non sono pervenute segnalazioni di casi di influenza aviaria.
Contestualmente, anche diffidare della filiera del latte è un qualcosa che non ha senso. L’allarme aviaria è legato al virus che in ambito virale e medico è noto come H5N1. Però il fatto che il suddetto virus riesca con una certa facilità a saltare dagli uccelli ai mammiferi – uomo compreso, come detto – richiede degli studi in merito.
Tutto ciò comunque giustifica una certa attenzione ma non un allarme aviaria. Ogni giorno hanno luogo controlli molto approfonditi. E nel caso, le autorità sanitarie (incluse quelle in ambito veterinario grazie al lavoro degli istituti zooprofilattici, n.d.r.) si attivano come da protocolli per impedire che ogni situazione possa dare adito al sorgere di possibili rischi per la salute.
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