Sinuessa, l’ultimo lavoro di Raffaella Alois. Presentato stasera a Caserta al Circolo Nazionale

CASERTA (di Luigi Pace) – Il grande fermento intorno al libro di Raffaella Alois mi ha spinto a leggere la sua Sinuessa, un romanzo di formazione, in cui la protagonista, Francesca Brembati, percorre un viaggio nell’universo della psicologia femminile del XX secolo. Quella di un certo tipo di donna: Francesca è istruita e di buona famiglia, combattuta tra entusiasmo e razionalità.

Il romanzo è diviso in due parti. Nella prima parte, vediamo Francesca, ragazza acerba che lotta per affermare la sua personalità in un contesto, familiare e sociale, formale, arido, esigente, indifferente alla sua sensibilità. Ferita da incomprensioni e schiacciata da doveri inderogabili, cercherà di proteggersi attraverso il controllo delle proprie emozioni, adeguandosi allo stereotipo femminile e sociale che le viene chiesto di rispettare fino a chiudersi in se stessa e alle emozioni.

Da studentessa universitaria a professionista affermata, nella seconda parte, Francesca incontrerà Paolo, l’uomo che le cambierà la vita, trovandosi impreparata al confronto con lui, incapace com’è di riconoscere le proprie emozioni e le caratteristiche, bianche e nere, dell’uomo che ha di fronte.

Quello di Francesca è un doppio viaggio: nelle relazioni con gli altri e in quelle dentro di lei, per capire chi è veramente, cosa vuole, qual è il suo ruolo nella società, nella famiglia, nell’amore.

Accanto a lei, diverse figure di donne, la madre, le amiche, le colleghe, personaggi occasionali e altri stabili, che le lasceranno tutti un segno indelebile, guidandola nelle scelte più importanti, ma anche uomini con diversi ruoli cui lei si affida (il padre, il fidanzato, l’amante), cercando talvolta un punto di riferimento, talvolta rifugio, altra volta passione.

È nel confronto continuo e nella consapevolezza di un dolore emotivo non più evitato ma vissuto e conosciuto fino in fondo che Francesca scopre se stessa e la consapevolezza di non dover dipendere dagli altri e dal loro consenso, ma, soprattutto, stabilisce un proprio equilibrio, collocando il suo personale universo accanto e non in contrasto o dentro quegli degli altri. Questo libro è anche un percorso di accettazione di se, dei propri limiti, della realtà e della immutabilità delle cose. Consigliato a chi vuol vedere al di là del sommerso.

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