Tra i dossier aperti in questi anni e che seguo in prima persona, dichiara l’on. Marianna Iorio, c’è anche quello riguardante il Castello di Carlo V a Capua (un tema per la città di Capua, passato, soprattutto, nelle ultime settimane, in secondo piano a causa della chiusura e poi riapertura del ponte romano che collega le due sponde del Volturno).
Quello del Castello di Carlo V è un dossier non facile in quanto coinvolge a tutti gli effetti anche due ministeri, quello della Difesa e quello della Cultura e necessita di una grande progettualità e volontà di stanziare risorse ed energie nel medio lungo termine. Il tutto lasciando immutata l’attività del Pirotecnico di Capua.
Già con un’interrogazione parlamentare a risposta scritta avevo chiesto delucidazioni riguardo le attività che i Ministri interrogati avevano intenzione di porre in essere al fine di rendere fruibile il bene come luogo di attrattiva turistica e culturale; la risposta del Mibact comunicata in data 8 giugno 2020 prevedeva:
- «elaborazione una bozza di protocollo d’intesa fra le amministrazioni interessate per gli interventi di restauro e di adattamento compatibili con la natura propria dei beni, compresa la dotazione delle risorse occorrenti, anche allo scopo di poter qualificare il complesso in questione come area di interesse turistico e culturale», con un «documento di valorizzazione oggetto di un bando, al fine di individuare soggetti pubblici o privati che abbiano interesse ad investire risorse nel progetto»;
- «la disponibilità» – da parte del Ministero della cultura – «di inserire il bene in questione, verificando che ne ricorrano tutti i presupposti, nel sistema museale nazionale, agevolando l’attuazione di progetti sinergici e contribuendo a individuare soluzioni efficaci».
Alla fine di gennaio 2021 fu quindi emanato il «Secondo avviso esplorativo finalizzato a individuare operatori economici commerciali interessati a formulare proposte di finanza di progetto, ai sensi degli articoli 182 e 183, comma 15, del Decreto legislativo n. 50 del 2016, per la valorizzazione economica di asset immobiliari dell’Amministrazione della Difesa in cui realizzare strutture turistico-ricettive […]» (l’avviso, di iniziativa di «Difesa Servizi», società per azioni che ha il Ministero della difesa come unico socio, comprende il castello di Carlo V a Capua – scheda 01 – alla cui redazione ha partecipato, necessariamente, anche il Comune di Capua, individuando la perimetrazione interessata al bando di valorizzazione; la scadenza per la presentazione delle manifestazioni di interesse, fu prorogata per le ore 12.00 del 12 luglio 2021.
Con una seconda interrogazione parlamentare, avevamo quindi chiesto lo stato di attuazione e la tempistica delle iniziative precedentemente espresse nella risposta.
Purtroppo l’interrogazione resterà inevasa, afferma la deputata Marianna Iorio, a causa dei limiti ai lavori imposti dal decreto di scioglimento delle Camere conseguente alla crisi di Governo, così come si teme il rischio di perdere i fondi stanziati dalle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che incrementano il livello di attrattività del sistema turistico e culturale del nostro paese provvedendo alla modernizzazione delle infrastrutture, materiali e immateriali.
In questi giorni sto incontrando imprenditori e professionisti con cui si sono introdotte anche le possibilità offerte dai beni pubblici in dismissione, pertanto il mio impegno resta immutato: il Castello di Carlo V deve diventare un attrattore turistico culturale per la città di Capua e l’intera provincia di Caserta; ne ha tutte le potenzialità.
In questo non mancheranno, ovviamente, le necessarie interlocuzioni con la nuova amministrazione comunale.