Caserta. Promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Caserta, domani 14 dicembre alle ore 16, nel celebre sito borbonico di San Leucio, verrà inaugurata la mostra Rifare l’orlo, cinque artisti nel Museo della seta. La mostra sarà presentata dall’assessore alla cultura del Comune di Caserta Enzo Battarra, dalla responsabile del Belvedere Ezia Pamela Cioffi e dal curatore scientifico Giorgio Agnisola.
I cinque artisti di rilievo del panorama artistico italiano che partecipano sono Arcangelo, Enzo Elefante, Rosaria Iazzetta, Franco Marrocco e Pierantonio Arminio, a cui è dedicata l’iniziativa. L’artista è scomparso pochi anni fa e sono esposte alcune sue opere significative. Gli artisti sono tutti campani, sebbene abbiano vissuto a lungo o tuttora vivano in altre città italiane, come Arcangelo, attivo a Torino e docente all’Accademia di Brera, e Franco Marrocco, già direttore della stessa Accademia. Enzo Elefante e Rosaria Iazzetta sono invece docenti dell’Accademia di Napoli.
La mostra sarà allestita nelle sale del Museo della Seta, con alcuni espliciti riferimenti, nelle opere, alla cultura del Settecento e alla locale e tradizionale attività produttiva della seta. Arcangelo proporrà, in una suggestiva prospettiva seriale, una icona tradizionale del culto mariano settecentesco, elaborata sullo stesso modello in vari assetti espressivi e cromatici.
Enzo Elefante punterà al recupero della tradizione serica leuciana, utilizzando anche materiali, stoffe e soprattutto disegni e progetti di lavoro dell’epoca, con un fine ed elaborato registro espressivo, informale e astratto. Rosaria Iazzetta sarà presente con le sue note e suggestive sculture, in legno e metallo, di evocazione arcaica, ma anche avveniristica, misteriose e polimorfe, segnate da un forte e teso impatto visivo.
Franco Marrocco presenterà quattro esempi della sua recente produzione, connotata da un elegante spartito visivo, caratterizzato da geometriche trasparenze fondate su di un molteplice e variato segno lineare, in cui si può leggere un’allusione al contesto tessile della filanda borbonica. Le opere di Pietrantonio Arminio, infine, sono suggestivi monoliti che richiamano simbolicamente forme ancestrali, segnate dal tempo e dalla storia, e vigilate tra magia e mistero.
La cura grafica della rassegna è di Aureliano Di Gianni. La mostra sarà aperta sino al 15 gennaio 2023.